Avvio in denaro le principali borse europee, con l’attenzione rivolta alle banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib guadagna l’1,4% a 31.138 punti, seguito da Ftse 100 di Londra (+0,9%), Cac 40 di Parigi (+0,6%), Ibex35 di Madrid (+0,5%) e Dax di Francoforte (+0,3%).
In tema di politica monetaria, si affievoliscono le speranze di una rapida svolta della Federal Reserve verso un allentamento della politica monetaria. I mercati hanno ormai quasi cancellato le probabilità di un movimento dei tassi a marzo e ridotto le probabilità di un taglio a maggio.
Il presidente della Fed Bank di Minneapolis Neel Kashkari ha affermato che i funzionari hanno tempo per valutare i dati in arrivo prima di un allentamento, mentre il suo omologo di Chicago Austan Goolsbee ha ribadito che gli piacerebbe vedere dati più favorevoli sull’inflazione.
Secondo l’OCSE le principali banche centrali del mondo non devono abbassare la guardia nella lotta contro l’inflazione poiché è troppo presto per dire se i forti aumenti dei tassi di interesse abbiano contenuto le pressioni sui prezzi.
Sempre sul fronte monetario, la Reserve Bank of Australia ha dichiarato di non poter escludere un ulteriore aumento del costo del denaro dopo aver mantenuto, come previsto, il tasso di riferimento invariato al 4,35%.
Dall’agenda macroeconomica, a dicembre gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un aumento su base mensile dell’8,9%, rispetto al -0,2% stimato dagli analisti e dopo la variazione nulla di novembre (dato rivisto da +0,3%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini evidenziano un incremento del 2,7%, rispetto al -5,3% del consensus e al -4,7% di dicembre (dato rivisto da -4,4%).
Attesi in mattinata la fiducia consumatori e manifatturiera di gennaio dell’Italia e le vendite al dettaglio di dicembre dell’Eurozona.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,076 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 148,6. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 78,3 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 73 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 155 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,86%.
Tornando a Piazza Affari, corre in avvio Unicredit (+2%), seguita da Azimut e Leonardo (+1,1%) e Prysmian (+1%) mentre arretra in particolare ERG (-0,5%).