Prevista partenza positiva per le principali borse europee con l’attenzione rivolta alle banche centrali
Chiusura in flessione ieri a Wall Street con il il Nasdaq che ha ceduto lo 0,2%, lo S&P500 lo 0,3% e il Dow Jones lo 0,7%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -0,5% mentre Shanghai viaggia a +3,2% e Hong Kong a +4,2%.
In tema di politica monetaria, si affievoliscono le speranze di una rapida svolta della Federal Reserve verso un allentamento della politica monetaria. I mercati hanno ormai quasi cancellato le probabilità di un movimento dei tassi a marzo e ridotto le probabilità di un taglio a maggio.
Il presidente della Fed Bank di Minneapolis Neel Kashkari ha affermato che i funzionari hanno tempo per valutare i dati in arrivo prima di un allentamento, mentre il suo omologo di Chicago Austan Goolsbee ha ribadito che gli piacerebbe vedere dati più favorevoli sull’inflazione.
Secondo l’OCSE le principali banche centrali del mondo non devono abbassare la guardia nella lotta contro l’inflazione poiché è troppo presto per dire se i forti aumenti dei tassi di interesse abbiano contenuto le pressioni sui prezzi.
Sempre sul fronte monetario, la Reserve Bank of Australia ha dichiarato di non poter escludere un ulteriore aumento del costo del denaro dopo aver mantenuto, come previsto, il tasso di riferimento invariato al 4,35%.
Dall’agenda macroeconomica, a dicembre gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un aumento su base mensile dell’8,9%, rispetto al -0,2% stimato dagli analisti e dopo la variazione nulla di novembre (dato rivisto da +0,3%). Su base annua e corretti per l’effetto calendario, gli ordini evidenziano un incremento del 2,7%, rispetto al -5,3% del consensus e al -4,7% di dicembre (dato rivisto da -4,4%).
Attesi in mattinata la fiducia consumatori e manifatturiera di gennaio dell’Italia e le vendite al dettaglio di dicembre dell’Eurozona.