Banca Generali – Utile ricorrente in crescita del 45% a 320,3 mln, cedola di 2,15 euro e pay-out al 77%

L’utile netto consolidato si è attestato a 326,1 milioni, in aumento del 53,1% rispetto
al 2022, trainato dal forte progresso dei profitti ricorrenti che sono saliti del 45% a 320,3 milioni. Una crescita nettamente superiore all’obiettivo del piano triennale (+10%-15%), segnando un nuovo massimo storico nel percorso di sviluppo sostenibile della banca.

La profittabilità ha beneficiato da un lato del contributo positivo del margine d’interesse, grazie alla progressiva revisione al rialzo del rendimento degli attivi bancari, dall’altro, del successo delle numerose iniziative messe in atto per diversificare le fonti di ricavi commissionali.

Il Cda ha deliberato di presentare all’Assemblea degli Azionisti programmata per il 18 aprile la proposta di distribuire dividendi per 251,2 milioni, pari a  2,15 per azione e corrispondenti ad un pay-out totale del 77% dell’utile consolidato dell’esercizio 2023.
Il calcolo dei dividendi riflette l’applicazione di un pay-out del 77% sugli utili ricorrenti e del 100% dell’utile non ricorrente.

La distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avverrà:
▪ 1,55 euro per azione con data di stacco il 20 maggio 2024; record date 21 maggio 2024, data di pagamento 22 maggio 2024
▪ 0,60 euro per azione con data di stacco il 17 febbraio 2025; record date 18 febbraio 2025, data di pagamento 19 febbraio 2025
Al prezzo di chiusura del titolo Banca Generali del 5 febbraio 2024 di 35,5 euro per azione, il dividendo proposto (accounting view) configura un rendimento del 6,1%.

La crescita degli utili si è accompagnata ad un ulteriore espansione dimensionale – con masse totali che si sono attestate a 92,8 miliardi (+11,8%), il valore più elevato di sempre – e ad un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale e del profilo di liquidità, già ampiamente superiori ai requisiti regolamentari. Le masse ESG si sono attestate a €16,2 miliardi, pari al 37,6% delle soluzioni gestite al 31 dicembre 2023.

Dalla lettura dei principali aggregati economici emerge che il margine di intermediazione è salito del 23,2% a 788,2 milioni, trainato dal balzo del margine finanziario (321,3 milioni, +90,9%) e dalla tenuta delle commissioni nette ricorrenti (459,3 milioni, +1,2%, al netto della quota di commissioni passive relative al margine d’interesse).

Le commissioni variabili  si sono attestate a 19,2 milioni pressoché in linea con l’esercizio precedente.

Nello specifico, il margine d’interesse è cresciuto +110,0% a 304,4 milioni favorito dalla crescita dei rendimenti degli attivi a fronte di una gestione attenta del costo della raccolta. A fine anno gli impieghi fruttiferi si sono attestati a 14,1 miliardi, di cui 2,3 miliardi di crediti verso la clientela e 10,7 miliardi costituiti dal portafoglio di attività finanziarie, le cui
peculiari caratteristiche – come la duration corta (1,2 anni) del portafoglio obbligazionario e l’elevata incidenza di titoli a tasso variabile (52% del totale) – hanno favorito l’aumento della redditività. I depositi totali si sono attestati a 13,5 miliardi a fine periodo, di cui 11,2 miliardi di depositi verso clientela retail (83% del totale).

Le commissioni lorde ricorrenti sono state pari a 958,0 milioni, in aumento dell’1,8%: tra queste, le commissioni di investimento hanno raggiunto 846,0 milioni, in linea rispetto allo scorso esercizio, beneficiando dell’accelerazione della componente legata all’advisory (41,3 milioni, +15,2%) in aggiunta alle tradizionali commissioni lorde di gestione (804,7 milioni).

I costi operativi si sono attestati a 276,7 milioni (+7,9%); i costi operativi ‘core’ sono stati pari a 246,8 milioni – di cui 7,4 milioni legati all’avvio di ‘BG Suisse Private Bank’ – e mostrano una variazione del +6,0% in linea con la guidance del piano triennale.

L’incidenza dei costi operativi sulle masse totali è risultata pari a 30bps (31bps a fine 2022) mentre il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, è sceso al 34,9% (40,8% a fine 2022).

Dal lato patrimoniale, la raccolta netta totale del 2023 è stata pari a 5,9 miliardi, in crescita del +3% rispetto all’esercizio precedente. L’85% della raccolta è stato realizzato dalla struttura esistente di Consulenti di Banca Generali, confermandone la qualità e la proattività nel supportare le scelte di investimento sia di clienti esistenti che di acquisirne di nuovi.

Al 31 dicembre 2023, Banca Generali presentava un CET1 ratio del 17,8% (dal 15,6% del 31 dicembre 2022) e un Total Capital ratio (TCR) del 19,0% (dal 16,7% del 31 dicembre 2022).

Tali coefficienti patrimoniali tengono conto della proposta di distribuzione di un dividendo per azione di 2,15 euro, che corrisponde ad un pay-out ratio del 77% dell’utile consolidato 2023, e risultano superiori ai requisiti specifici fissati per il Gruppo da Banca d’Italia (CET 1 ratio all’8,0% e Total Capital Ratio al 12,3%), nell’ambito del periodico processo di revisione e valutazione prudenziale SREP per il 2024.