Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo, mentre Wall Street procede poco mossa.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,3% a 31.064 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%). Chiude negativo invece il Ftse 100 di Londra (-0,4%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,3%, il Dow Jones cede lo 0,3% e lo S&P500 lo 0,1%.
Alcuni policy maker della banca centrale statunitense ieri hanno affermato di non vedere l’urgenza che venga attuato un allentamento monetario, coerentemente con quanto dichiarato precedentemente dai colleghi e dal presidente Jerome Powell, secondo cui un primo taglio dei tassi non avverrà probabilmente prima di maggio.
Negli Usa, riflettori anche sul comparto del reddito fisso con il Tesoro americano alle prese con il collocamento di titoli a 30 anni dopo aver venduto con successo questa settimana obbligazioni a tre e dieci anni.
Sul fronte macro, nella settimana che si è conclusa il 3 febbraio le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 218mila unità, al di sotto delle 220mila unità del consensus e delle 227mila unità della rilevazione della settimana precedente.
Inoltre a dicembre il dato finale diffuso dal Dipartimento del Commercio sulle scorte all’ingrosso statunitensi ha evidenziato un +0,4% m/m, in linea al consensus e al dato preliminare. Il dato finale di novembre aveva riportato un -0,2%.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,076, il cambio dollaro/yen sale a 149,4. Tra le materie prime, il petrolio sale con il Brent (+2,5%) a 81,2 dollari e il Wti (+2,6%) a 75,8.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 160 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.
Tornando a Piazza Affari, guida Stmicroelectronics (+3,5%) seguita da Brunello Cucinelli (+3,5%), Pirelli (+2,6%), Stellantis (+2,1%). Si posizionano in coda invece Banca Generali (-2,5%), Enel (-1,3%), Leonardo (-1,2%), Terna (-1,2%).