Previsto avvio cauto per le principali borse europee con gli investitori intenti a valutare le mosse delle banche centrali.
Chiusura ieri in rialzo a Wall Street con il Nasdaq a +0,9%, lo S&P500 a +0,8% e il Dow Jones a +0,4%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +2,1%, positivo come Shanghai che viaggia a +1,3%, mentre debole Hong Kong a -1,2%.
In tema di banche centrali, ieri altri funzionari della Fed hanno affermato di non vedere l’urgenza che venga attuato un allentamento monetario, coerentemente con quanto dichiarato precedentemente dai colleghi e dal presidente Jerome Powell, secondo cui un primo taglio dei tassi non avverrà probabilmente prima di maggio.
Gli investitori restano intenti a monitorare anche le mosse della Cina con Pechino che ha intanto sostituito inaspettatamente il capo dell’autorità di regolamentazione finanziaria, una decisione che potrebbe indicare la volontà di procedere in maniera più decisa nel sostenere il mercato azionario.
In tale contesto, restano invece le incertezze legate alle pressioni deflazionistiche del gigante asiatico con un indice dei prezzi al consumo di gennaio rallentato, più delle attese, dello 0,8% su base annua a fronte di un -0,5% del consensus e di un -0,3% della lettura precedente.
Focus anche sul Giappone a seguito delle dichiarazioni del vice governatore della Banca centrale del Paese, Shinichi Uchida, secondo cui sarà difficile vedere l’istituto alzare il costo del denaro in modo continuo e rapido anche dopo la fine della sua politica di tassi di interesse negativi.
La banca centrale indiana, nel frattempo, ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento per la sesta riunione consecutiva e ha mantenuto la sua posizione politica aggressiva, segnalando che i tassi rimarranno più alti più a lungo.
Dall’agenda macro, attese nel pomeriggio dagli Usa le richieste settimanali di sussidi disoccupazione e le scorte all’ingrosso di dicembre (finale).
A Piazza Affari, da monitorare Bper dopo i conti.