BPM – Risultato della gestione operativa a 2,77 mld (+29,2%), confermati i target di piano al 2026

Nel 2023 il margine di interesse si attesta a 3.289,2 milioni in crescita del 42,1% rispetto al dato del 2022 principalmente per l’incremento dello spread commerciale conseguente al rialzo dei tassi di interesse.

Le commissioni nette si riducono dell’1,4% a 1.860,0. Il comparto dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza evidenzia una contrazione del 3,2%, riferibile principalmente al collocamento di fondi e sicav, parzialmente compensata dalla crescita delle commissioni relative al collocamento di certificates e ai servizi di custodia.

Il totale dei proventi operativi sale del 14,3% a 5.341,4 milioni.

Il totale degli oneri operativi aumenta dell’1,6% a 2.571,2 milioni; senza considerare l’apporto delle imprese di assicurazione la variazione è limitata al +1,3%.

Il cost income ratio dell’esercizio è pari al 48,1%, inferiore rispetto al 54,1% del 31 dicembre 2022, nonostante il rinnovo del CCNL.

Il risultato della gestione operativa è pari a 2.770,3 milioni in crescita del 29,2% rispetto all’esercizio precedente.

L’utile netto segna un progresso dell’84,6% a 1.264,4 milioni.

Dal lato patrimoniale la raccolta diretta bancaria al 31 dicembre 2023 ammonta a 124,8 miliardi (+1,1% nel confronto con il 31 dicembre 2022). La voce raccolta diretta assicurativa e passività assicurative, che include le passività finanziarie e assicurative delle imprese di assicurazione, ammonta a 15,0 miliardi e comprende l’apporto di Banco BPM Vita e Vera Vita. Al 31 dicembre 2022 la voce in esame era pari a 5,7 miliardi, riferita solo al contributo di Banco BPM Vita.

La raccolta indiretta è pari a 106,2 miliardi, in crescita del 16,2% nel confronto con il 31 dicembre 2022.

Gli impieghi netti verso la clientela ammontano a 105,4 miliardi, in calo di 4,0 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2022. La contrazione è riferibile sia alle esposizioni
performing (-3,3%), sia alle esposizioni non performing (-21,0%).

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2023 a 1,9 miliardi.

L’incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 3,5%, in calo rispetto al 4,2% di inizio anno. Anche al netto delle rettifiche di valore si osserva un’incidenza in calo dal 2,2% del 31 dicembre 2022 all’1,8% di fine 2023. L’indice di copertura dell’intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 50,4% (50,6% al 31 dicembre 2022).

I ratio patrimoniali evidenziano un Common Equity Tier 1 ratio è pari al 14,2% rispetto al 12,8% del 31 dicembre 2022. Il Tier 1 ratio è pari al 16,3% rispetto al 15,2% del 31 dicembre 2022, mentre il Total Capital ratio è pari al 19,0% rispetto al 18,0% del 31 dicembre 2022.

Il Cda ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea dei Soci il pagamento di un dividendo cash per azione di 0,56 euro (+143%) per un ammontare complessivo di 848,5 milioni, 100 milioni in più rispetto al guidance; non verrà peraltro effettuato alcun pagamento alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date.
Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo il giorno 24 aprile 2024 (payment date) con data di stacco cedola il 22 aprile 2024 (ex date) e record date il 23 aprile 2024.

Alla luce di questi risultati il gruppo conferma gli obiettivi del piano strategico al 2026, con un target di utile complessivo di 6 miliardi e un payout al 67% in arco piano (vs 50% nel 2022).