illimity ha chiuso il 2023 con un margine d’interesse pari a 192,5 milioni, in crescita del 19% rispetto al 2022.
Le commissioni nette si attestano a 76,7 milioni, in aumento del 25% anno su anno, grazie in particolare alla maggiore operatività nel comparto del servicing a fronte dell’acquisizione di AREC finalizzata nel giugno 2022 e dell’aumento dei mandati di terzi, nonché dall’aumento dei volumi di business.
Gli altri proventi di gestione totalizzano 59,9 milioni (23,8 mln nel 2022) grazie al ricavo di 54 milioni a fronte della partnership siglata con Engineering per l’utilizzo della piattaforma informatica di illimity.
I proventi da posizioni distressed credit chiuse si attestano a 30,3 milioni, rispetto ai 63,8 milioni del 2022. Tenendo conto delle rivalutazioni su crediti distressed positive per 50,5 milioni, per la maggior parte legate a operazioni di cessione di portafogli di NPE, il dato salirebbe a 80,8 milioni, in aumento rispetto ai 56,9 milioni del 2022.
Il margine d’intermediazione ammonta a 358,9 milioni, in aumento dell’11% anno su anno.
I costi operativi si attestano a 227 milioni, in crescita del 17% a/a. In particolare, l’aggregato composto dalle Spese del Personale e Altre Spese Amministrative è pari a 204,4 milioni, in aumento del 16% a/a.
Il risultato di gestione è pari a 131,9 milioni, in lieve aumento rispetto ai 131,0 milioni del 2022.
La voce rivalutazioni/svalutazioni nette su crediti distressed per il 2023 è positiva per 50,5 milioni, rispetto ad un dato negativo per 6,9 milioni nel 2022. Il dato è trainato dal risultato del 4° trimestre 2023 pari a 40,7 milioni che riflette l’accelerazione nella valorizzazione dei portafogli NPL impressa dalla Banca a fronte del riposizionamento della Divisione Distressed Credit.
L’utile netto si attesta a 104,4 milioni, in aumento del 39% rispetto al 2022.
Dal lato patrimoniale, i crediti netti verso la clientela e investimenti totalizzano 4,1 miliardi, in crescita dell’8% anno su anno.
Con riferimento alla qualità del credito, le posizioni deteriorate organiche lorde sul business originato da illimity dall’inizio della sua attività ammontano a circa 158,5 milioni, per un rapporto tra crediti deteriorati lordi organici e crediti lordi organici totali del 5,0% (NPE ratio lordo organico), rispetto al 4,8% del terzo trimestre 2023. Escludendo le esposizioni assistite da garanzie statali, l’NPE ratio si conferma all’1,3%, in linea con il trimestre precedente, composto per la maggior parte da esposizioni UTP in fase attiva di ristrutturazione.
ll patrimonio di vigilanza primario (CET1 Capital) è pari a circa 748 milioni, in aumento
rispetto al dato di fine settembre 2023 (723 milioni) per effetto principalmente dell’utile di periodo. Le attività di rischio ponderate (RWA) si attestano a circa 5.080 milioni, in aumento rispetto ai 4.900 del trimestre precedente, in seguito alla business origination del 4Q23.
Per effetto di queste dinamiche, il CET1 Ratio phased-in di illimity a dicembre 2023 si attesta al 14,7% (14,7% Fully loaded) ben oltre il nuovo requisito minimo SREP 2024 (9,6%).
Il Total Capital Ratio phased-in, che comprende nel patrimonio di vigilanza complessivo anche il prestito obbligazionario subordinato Tier 2 di 201 milioni di euro, si attesta a 18,7% (18,6% Fully Loaded).
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) a fine dicembre 2023 si attesta a circa 298%, il Net Stable Funding Ratio (NSFR) si posiziona al 120% significativamente al di sopra dei valori minimi regolamentari.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, alla luce dei profondi cambiamenti di scenario e di assunzioni rispetto a quanto ipotizzato nel Piano Industriale 2021-2025 e della nuova strategia intrapresa nel 2023, la banca prevede di elaborare un nuovo Piano Industriale nel corso dell’anno, in cui verrà aggiornato tra l’altro anche il target di utile netto al 2025