Gli eurolistini chiudono perlopiù deboli, mentre Wall Street prosegue mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,3% a 30.156 punti, mentre chiudono sotto la parità il Ftse 100 di Londra (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,9%, lo S&P 500 lo 0,2%, mentre il Dow Jones cede lo 0,3%.
Il sentiment beneficia delle indicazioni positive emerse dalla revisione dell’inflazione americana che hanno rafforzato l’aspettativa che la Federal Reserve potrà iniziare a tagliare i tassi di interesse già a maggio.
Infatti, le previsioni riviste del governo americano hanno evidenziato che a dicembre i prezzi al consumo sono aumentati ancora più lentamente di quanto originariamente stimato, con una crescita dello 0,2% su base mensile rispetto allo 0,3% precedentemente previsto.
Lo sguardo si sposterà ora sui dati dell’inflazione statunitense di gennaio, in calendario martedì, tra le scommesse di un ulteriore rallentamento dei prezzi che aprirebbe la strada a un primo allentamento monetario. Le stime indicano un +2,9% a/a per lo scorso mese dal +3,4% di dicembre, ai minimi da inizio 2021.
Dall’agenda macroeconomica, a gennaio l’indice dei prezzi al consumo finale tedesco ha registrato un +0,2% su base mensile, in linea alla rilevazione preliminare e alle attese. Su base annua, l’indice ha registrato un progresso del 2,9%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.
In Italia, invece, a dicembre la produzione industriale ha registrato un incremento dell’1,1% su base mensile, in miglioramento rispetto al +0,9% delle attese e al -1,3% di novembre (rivisto da -1,5%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato un calo del 2,1%, anche in questo caso in miglioramento rispetto al -2,9% di novembre (rivisto da -3,1%) e al -2,5% stimato dagli analisti.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,078, mentre il cambio dollaro/yen a 149,4. Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio con il Brent (+0,7%) a 82,1 dollari e il Wti (+0,8%) a 76,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 158 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,93%.
Tornando a Piazza Affari, guida Iveco (+7,7%) in scia ai conti, seguita da Leonardo (+3,3%), Ferrari (+2,1%), Banco Bpm (+2,1%). Si posizionano in coda invece Erg (-2,7%), A2a (-2,6%), Hera (-2,4%), Mediobanca (-1,7%).