Le borse europee proseguono poco mosse a metà seduta, mentre i futures di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 31.152 punti, più cauti il Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,1%), in flessione invece il Cac 40 di Parigi (-0,1%).
Focus sulle revisioni annuali dei dati mensili sull’inflazione statunitense, dopo che gli aggiustamenti dello scorso anno avevano messo in dubbio i progressi della Federal Reserve nel contenere i prezzi al consumo.
Gli investitori stanno intanto ancora metabolizzando le ultime dichiarazioni dei policy maker delle banche centrali. Tra questi, il capoeconomista della Bce Philip Lane ha affermato che in questa fase, la politica monetaria “deve bilanciare attentamente il rischio di una stretta eccessiva mantenendo i tassi troppo alti per troppo tempo con il rischio di allontanarsi prematuramente dalla posizione di stabilità che abbiamo mantenuto da settembre”.
Secondo Thomas Barkin, presidente della Fed di Richmond, la banca centrale statunitense “può prendersi del tempo” prima di tagliare i tassi, coerentemente con quanto detto dai suoi colleghi nei giorni scorsi, aggiungendo che “i prossimi dati sull’inflazione saranno probabilmente favorevoli”, sebbene i rischi siano “ancora dietro l’angolo”. La strada verso l’obiettivo del 2%, ha concluso, “sarà accidentata”.
Sullo sfondo, pesa, tra l’altro, quanto affermato dalla Bce nel suo ultimo bollettino economico, lanciando l’allarme sulla vulnerabilità delle aziende, in particolare in Italia e in Germania, in scia alle preoccupazioni per gli effetti indesiderati del rapido rialzo dei tassi, per fermare l’inflazione in Europa.
Dall’agenda macroeconomica, a gennaio l’indice dei prezzi al consumo finale tedesco ha registrato un +0,2% su base mensile, in linea alla rilevazione preliminare e alle attese. Su base annua, l’indice ha registrato un progresso del 2,9%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.
In Italia, invece, a dicembre la produzione industriale ha registrato un incremento dell’1,1% su base mensile, in miglioramento rispetto al +0,9% delle attese e al -1,3% di novembre (rivisto da -1,5%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato un calo del 2,1%, anche in questo caso in miglioramento rispetto al -2,9% di novembre (rivisto da -3,1%) e al -2,5% stimato dagli analisti.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,077 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 149,4. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,1%) a 81,5 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 76,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 157 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,92%.E’ di oltre 12 miliardi la domanda per i Bot annuali assegnati in asta per 9 miliardi a tassi in rialzo dal 3,442 al 3,552%. Inoltre, il MEF ha annunciato l’emissione di titoli di Stato a medio lungo termine – Btp a 3, 7 e 20 anni – in asta il 13 febbraio per un offerta massima di 8,5 miliardi di euro.
Tornando a Piazza Affari, saldamente in testa Iveco (+6,9%) in scia alla trimestrale, seguita da Interpump (+1,9%), STM (+1,7%) e Stellantis (+1,4%), mentre scivolano in coda Hera (-2%) e A2A (-1,9%), Banca Generali (-1,4%) e Intesa Sanpaolo (-1,3%).