E’ arrivato il giorno nel quale Wall Street registra il taglio del nastro dei 5.000 punti per lo S&P500, seppure solo intraday e per pochi minuti. L’indice sembra comunque aver preso la giusta rincorsa per poter superare definitivamente questo traguardo già dalle prossime sedute.
Dai minimi dello scorso ottobre a quota 4.150, l’indice ha guadagnato oltre il 20% mentre i mercati americani hanno aggiunto altri 8,5 trilioni di dollari alla loro capitalizzazione.
In progresso anche tutti gli altri tre listini principali con il Dow Jones che guadagna anch’esso un decimo di punto percentuale, il Nasdaq il doppio ed il Russell 2000 l’uno e mezzo per cento, recuperando parte delle perdite precedenti.
VIX invariato a quota 12,8 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti riprendono a salire con decisione sulla scadenza decennale con il Tbond che avanza di sette punti base fino al 4,17%.
Tra le materie prime, il petrolio mette a segno un rimbalzo corposo
(+3,5%) realizzando la terza seduta consecutiva di rialzo. L’oro nero sta cercando di recuperare le perdite della scorsa settimana (-10%) e chiude la seduta al di sopra dei 76 dollari il barile.
Metalli preziosi invece ancora deboli con l’oro che termina invariato, mentre l’argento guadagna oltre un punto percentuale con platino e palladio che mantengono a fatica le posizioni precedenti.
Sul mercato valutario la divisa americana trascorre una giornata incolore senza alcun sussulto restando inchiodata a 1,078 nei confronti della moneta unica. Il biglietto verde si rafforza tuttavia nei confronti dello yen giapponese fino a 149,5 e sulla lira turca a 30,65.