Mercati asiatici – Seduta spinta da Giappone e Corea del Sud

Seduta asiatica perlopiù in denaro – seppure ancora orfana delle borse di Cina, Hong Kong, Taiwan e Vietnam chiuse per la festività del Capodanno cinese – mentre ieri Wall Street ha terminato poco mossa.

Listini asiatici trainati da Giappone, con Nikkei a +2,9% e Topix a +2,1%, e Corea del Sud (+1,1%).

Oltreoceano, il Nasdaq ha ceduto lo 0,3% e lo S&P500 lo 0,1%, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,3%.

In tema di banche centrali, secondo funzionari della Banca del Giappone l’istituto centrale non avrà fretta di abbandonare la politica di sostegno. Si prevede che l’economia ritorni a una crescita annualizzata dell’1,2% nel quarto trimestre, dopo la pesante contrazione dell’estate.

Cresce intanto l’attesa per il dato sull’inflazione statunitense in uscita oggi pomeriggio che dovrebbe fornire nuove indicazioni sul futuro percorso di politica monetaria della Federal Reserve.

Secondo il consensus, i prezzi al consumo Usa di gennaio sono attesi in rallentamento al  +2,9% dal +3,4% del mese precedente e si tratterebbe della prima lettura inferiore al 3% da marzo 2021.

Sul fronte macro, in Giappone a gennaio l’indice dei prezzi alla produzione ha riportato un incremento dello 0,2% su base annua, in linea con il mese precedente (rivisto da 0,0%) e al di sopra del +0,1% atteso. Su base mensile, l’indice ha registrato una variazione nulla, rispetto al +0,1% del consensus e al +0,3% di dicembre.

Sempre a gennaio, secondo il dato preliminare della Japan Machine Tool Builders Association (Jmtba), gli ordinativi di macchine utensili in Giappone hanno registrato un calo del 14,1%, dopo il -9,6% del mese precedente.

Sul forex, l’euro/dollaro è stabile a 1,077 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 149,6. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 82,2 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 77,2 dollari.