Le borse europee proseguono in rosso a metà seduta, in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 31.348 punti, in flessione come il Dax di Francoforte (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,03%).
Lo sguardo degli investitori è rivolto al dato sull’inflazione statunitense in uscita oggi pomeriggio che dovrebbe fornire nuove indicazioni sul futuro percorso di politica monetaria della Federal Reserve.
In base alle stime degli analisti, i prezzi al consumo Usa di gennaio sono attesi in rallentamento al +2,9% dal +3,4% del mese precedente ed esprimerebbero il primo dato inferiore al 3% da marzo 2021.
Il presidente della Federal Reserve di Richmond, Thomas Barkin, ha intanto affermato che le possibili difficoltà nel ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo della banca centrale provengono dalle imprese statunitensi. Molte di queste hanno incrementato i margini di profitto aumentando i prezzi negli ultimi anni – una pratica che potrebbe essere difficile da modificare e che imprimerebbe una pressione al rialzo sull’inflazione.
Sul fronte macroeconomico, a febbraio l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona è salito a 25,0 punti rispetto dai 22,7 punti di gennaio.
In dettaglio, in Germania, l’indice ZEW di febbraio sulla fiducia degli investitori istituzionali migliora a 19,9 punti (consensus 17,3 punti) dai 15,2 punti registrati a gennaio. Il sottoindice relativo alla situazione corrente è invece peggiorato a -81,7 punti dai -77,3 punti della rilevazione precedente. Le previsioni degli analisti indicavano un valore di -79 punti.
Nel Regno Unito, il tasso medio di disoccupazione del trimestre terminato a dicembre si è attestato al 3,8%, inferiore alle attese (4,0%) e al 3,9% della rilevazione di novembre. A gennaio nel Regno Unito il numero delle richieste di disoccupazione è aumentato di 14.100 unità, a fronte dell’aumento di 5.500 unità di dicembre, rivisto da 11.700 unità. Il tasso di richieste di disoccupazione, espresso come percentuale della forza lavoro totale, è stabile rispetto al mese precedente al 4,0%.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,077 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 149,5. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 82,7 dollari al barile e il Wti (+0,9%) a 77,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala di circa un punto base a 154 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%.
Tornando a Piazza Affari, guida ancora Pirelli (+2,7%), seguita da Hera (+1,2%), fra i leader europei per la sostenibilità e la lotta al climate change secondo CDP e S&P Global, Eni (+1,2%) e Saipem (+1%), mentre si posizionano in coda Stm (-2,5%), Banco Bpm e Moncler (-1,6%) e Banca Generali (-1,4%).