Prevista partenza leggermente sotto la parità per le principali borse europee in attesa soprattutto dell’inflazione statunitense in uscita nel pomeriggio.
Chiusura ieri mista a Wall Street con il Nasdaq a -0,3%, lo S&P500 a -0,1% e il Dow Jones a +0,3%.
Sui mercati asiatici, ancora prevalentemente in pausa per festività, Tokyo ha terminato a +3%.
In base alle stime degli analisti, i prezzi al consumo Usa di gennaio sono attesi in rallentamento al +2,9% dal +3,4% del mese precedente ed esprimerebbero il primo dato inferiore al 3% da marzo 2021.
Il presidente della Federal Reserve di Richmond, Thomas Barkin, ha intanto affermato che le possibili difficoltà nel ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo della banca centrale provengono dalle imprese statunitensi. Molte di queste hanno incrementato i margini di profitto aumentando i prezzi negli ultimi anni – una pratica che potrebbe essere difficile da modificare e che imprimerebbe una pressione al rialzo sull’inflazione.
Sul fronte macroeconomico, da monitorare anche gli indici ZEW di febbraio di Germania ed Eurozona, in uscita stamattina.
A gennaio l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha riportato un incremento dello 0,2% su base annua, in linea con il mese precedente (rivisto da 0,0%) e al di sopra del +0,1% atteso. Su base mensile, l’indice ha registrato una variazione nulla, rispetto al +0,1% del consensus e al +0,3% di dicembre.
Tornando a Piazza Affari, Snam ha emesso con successo un finanziamento sostenibile di 1,5
miliardi, in dual tranches.
Stellantis incrementa la produzione dei moduli di propulsione elettrica per favorire la crescita della gamma di prodotti elettrificati.