Wall Street parte di nuovo con lieve slancio mettendo a segno nuovi massimi storici, ma ritorna sui suoi passi nelle ultime ore di contrattazioni con andamenti in contrasto tra i diversi indici.
Nasdaq (-0,3%) e S&P500 (-0,1%) cedono lievemente il passo, mentre il Dow Jones (+0,3%) ed il Russell 2000 (+1,8%) proseguono la loro marcia rialzista recuperando il gap di ascesa rispetto ai due principali listini delle ultime settimane.
Nvidia mette a segno un nuovo record, ma solo intraday, chiudendo praticamente invariata. I semi conduttori continuano ad essere i catalizzatori del mercato. Ieri ARM ha realizzato un guadagno del ventinove per cento.
VIX (+7%) in rialzo di un un intero punto a quota 13,95 punti.
Sul mercato obbligazionario prosegue la fase di consolidamento dei rendimenti con il Tbond che si attesta al 4,18% per la terza seduta consecutiva.
Tra le materie prime, il petrolio conferma il trend positivo innescato la scorsa settimana, seppure con un ritmo più blando. L’oro nero termina in progresso di mezzo punto percentuale salendo a 77 dollari al barile.
Metalli preziosi invece ancora incapaci di rompere gli indugi. L’oro ha ceduto mezzo punto percentuale, mentre l’argento ha tentato la fuga per l’ennesima volta, ma inutilmente. Il metallo meno nobile ha sfiorato i due punti percentuali di guadagno salendo al di sopra dei 23 dollari l’oncia, ma ha chiuso con un progresso inferiore all’uno pe cento e sotto la soglia dei $23.
Prosegue la fase di euforia delle criptovalute. Bitcoin è tornata al di sopra dei 50.000 dollari, per la prima da oltre due anni, trascinando tutta la pattuglia delle altre società a nuovi massimi da oltre un anno.
Calma piatta invece sul mercato valutario con la divisa americana che chiude invariata a 1,078 nei confronti della moneta unica, 149 rispetto allo yen, 30,7 sulla lira turca e 91 sul rublo russo.