Seduta dominata dalla debolezza per le borse asiatiche, ancora orfane di Cina, Taiwan e Indonesia chiuse per festività, in linea con Wall Street.
Il Nikkei cede lo 0,7% e il Topix l’1,1%, deboli come la Corea del Sud (-1,1%). Tiene invece Hong Kong (+0,8%).
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -1,8%, lo S&P500 e il Dow Jones a -1,4%.
In Giappone, il massimo funzionario valutario, Masato Kanda, ha avvertito che i recenti movimenti sui cambi sono stati rapidi e le autorità sono pronte a prendere provvedimenti se necessario. Parole ribadite poco dopo dal ministro delle finanze Shunichi Suzuki.
Parallelamente, negli Usa, l’inflazione sopra le attese emersa dai dati diffusi ieri ha smorzato ulteriormente la fiducia degli operatori su imminenti tagli ai tassi di interesse, supportando l’atteggiamento di cautela del presidente della Fed Jerome Powell e di altri funzionari.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,071 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 150,4. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,1%) a 82,9 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 78 dollari.