Le borse europee chiudono perlopiù in denaro, simili all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,6% a 31.329 punti, in rialzo come il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,4%). Chiude appena sotto la parità l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).
Oltreoceano il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,4%, il Dow Jones scambia intorno alla parità.
Leggero rimbalzo per l’azionario americano dopo la seduta negativa di ieri in scia ai dati CPI superiori alle attese: a gennaio i prezzi al consumo sono tornati ad accelerare m/m (+0,3% vs +0,2% di dicembre) e nonostante un rallentamento anno su anno al 3,1% dal 3,4%, l’inflazione rimane sopra il 3% e ancora distante dal target del 2% della Fed.
Nel Regno Unito, a gennaio i prezzi al consumo sono diminuiti dello 0,6% m/m, rispetto al -0,3% del consensus e al +0,4% di dicembre. Anno su anno CPI al +4,0%, in linea al mese precedente e al di sotto delle attese (+4,1%). Stabile rispetto a dicembre anche il CPI Core a/a, che ha registrato un incremento del 5,1%, al di sotto del +5,2% atteso.
Dati sull’inflazione UK migliori delle aspettative che riaccendono la speranza che la Bank of England ridurrà i tassi di 75 punti base quest’anno.
Per quanto riguarda l’Eurozona, la seconda stima preliminare per il Pil aggregato del quarto trimestre 2023 ha evidenziato una variazione nulla su base trimestrale, in linea al consensus e alla prima lettura. Il dato su base annua ha registrato un +0,1%, anch’esso in linea alle attese e al dato precedente.
Sempre nell’Eurozona, a dicembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale aggregata è salito del 2,6% m/m, contro il -0,2% delle attese e dopo il +0,4% di novembre. Su base annua, l’indice ha segnato un incremento dell’1,2%, contro il -4,0% del consensus e il -5,4% del mese precedente..
Dall’agenda macro Usa di oggi, il dato MBA sulle richieste di mutui ipotecari ha registrato nella settimana al 9 febbraio un calo del 2,3%, dopo il +3,7% della settimana precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,073, mentre il cambio dollaro/yen scende a 150,6. Tra le materie prime, in leggero calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,2%) a 81,9 dollari e il Wti (-0,2%) a 77,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 154 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%.
Tornando a Piazza Affari, guida Leonardo (+6,1%), seguita da Interpump Group (+5,3%) in scia ai risultati, Nexi (+4,2%), MPS (+2,8%). Chiudono in coda Pirelli (-1,2%), Bper (-1,2%), Saipem (-0,5%), Tenaris (-0,5%).