Le borse europee migliorano moderatamente a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 31.289 punti, sopra la parità come il Ftse 100 di Londra (+0,9%), l’Ibex35 di Madrid (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e il Dax di Francoforte (+0,2%).
L’attenzione degli investitori si è spostata stamane sui dati dell’inflazione del Regno Unito con prezzi al consumo di gennaio diminuiti dello 0,6% su base mensile, rispetto al -0,3% del consensus e al +0,4% di dicembre. Su base annua, sono saliti del 4,0%, dato stabile rispetto al mese precedente ma inferiore alle attese (+4,1%). L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 5,1%, in linea al dato di dicembre ma al di sotto del +5,2% atteso.
Dati migliori delle aspettative che riaccendono la speranza che la Bank of England ridurrà i tassi di tre quarti di punto quest’anno.
Per contro, il sentiment resta appesantito dalla recente lettura sopra le attese dell’inflazione Usa. Dati che hanno smorzato ulteriormente la fiducia degli operatori su imminenti tagli al costo del denaro, supportando l’atteggiamento di cautela del presidente della Fed Jerome Powell e di altri funzionari.
Sempre sul fronte macroeconomico, la seconda stima preliminare del Pil dell’Eurozona del quarto trimestre 2023 è stabile su base trimestrale, in linea al consensus e alla prima lettura. Il dato su base annua ha registrato un +0,1%, anch’esso in linea alle attese e al dato precedente.
Nella stessa area, a dicembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale su base mensile è salito del 2,6%, contro il -0,2% delle attese e dopo il +0,4% di novembre (rivisto da -0,3%). Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato un incremento dell’1,2%, contro il -4,0% del consensus e il -5,4% del mese precedente (rivisto da -6,8%).
Nel pomeriggio, attese negli Usa le richieste settimanali mutui MBA.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,07 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 150,7. Tra le materie prime, petrolio ancora poco mosso con il Brent (+0,2%) a 82,9 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 78 dollari, con l’OPEC e l’IEA che hanno espresso prospettive contrastanti sul mercato globale del greggio.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta a 154 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,90%.
Tornando a Piazza Affari, accelerano in vetta Nexi (+4,8%) in scia ai rumour secondo cui ha rifiutato un’offerta per la sua rete interbancaria, e Leonardo (+4,2%) dopo il rialzo di target price a 21 euro da parte di Banca Akros, seguite da Banca Mediolanum (+1,6%). Scivola in coda Pirelli (-1,2%), con le vendite anche su Campari (-0,9%) e Prysmian (-0,5%).