Avvio positivo a Wall Street, con l’attenzione ancora rivolta all’inflazione Usa.
Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna lo 0,8%, lo S&P 500 lo 0,5%, il Dow Jones lo 0,3%.
Segnali di rimbalzo per l’equity statunitense dopo la seduta negativa di ieri in scia ai dati CPI superiori alle attese: a gennaio i prezzi al consumo sono tornati ad accelerare m/m (+0,3% vs +0,2% di dicembre) e nonostante abbiano registrato un rallentamento su base annua al 3,1% dal 3,4%, l’inflazione rimane sopra il 3% e ancora distante dal target del 2% della Federal Reserve.
Inoltre, prescindendo da elementi volatili, l’indice Core è rimasto fermo al +3,9% a/a, contrariamente alle previsioni che davano un rallentamento al 3,7%.
I dati hanno smorzato ulteriormente la fiducia degli operatori su imminenti tagli al costo del denaro, supportando l’atteggiamento di cautela della Fed.
Dall’agenda macroeconomica odierna, intanto, il dato MBA sulle richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti ha registrato nella settimana al 9 febbraio un calo del 2,3%, dopo il +3,7% della settimana precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,072, mentre il dollaro/yen scende a 150,5. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,5%) a 83,2 dollari e il Wti (+0,5%) a 78,3 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente al 4,62% e al 4,29%.