Mercati asiatici – Seduta prevalentemente in denaro, bene il Nikkei (+1,2%)

Seduta prevalentemente in denaro per le borse asiatiche, ancora orfane della Cina chiusa per il capodanno lunare, in linea con Wall Street.

Il Nikkei guadagna l’1,2% e il Topix lo 0,3%, bene anche Hong Kong (+0,5%), debole invece la Corea del Sud (-0,3%).

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,3%, lo S&P500 a +1% e il Dow Jones a +0,4%.

L’indice giapponese Nikkei 225 è stato scambiato appena al di sotto dei massimi storici, anche se i dati hanno mostrato che l’economia è entrata in una recessione tecnica nel quarto trimestre, una tendenza che dovrebbe ritardare i piani di inasprimento della politica della Banca del Giappone.

I guadagni del Nikkei sono stati trainati soprattutto dai titoli tecnologici di peso elevato, che hanno seguito il rimbalzo dei loro omologhi statunitensi grazie al persistente ottimismo per un boom dell’intelligenza artificiale nei prossimi anni.

In Australia, le assunzioni sono aumentate all’inizio dell’anno, mentre la disoccupazione è salita al livello più alto degli ultimi due anni, evidenziando il raffreddamento del mercato del lavoro nazionale e spingendo a scommettere su un precedente taglio dei tassi di interesse.

Sul fronte della politica monetaria, i trader hanno ulteriormente ridimensionato le scommesse sui tagli della Fed e hanno in gran parte abbandonato la speranza di un taglio a marzo. La possibilità di un incontro successivo all’inizio di maggio è pari a 1 su 3, in calo rispetto alla quasi totale certezza di due settimane fa.

Il presidente della Federal Reserve Bank di Chicago, Austan Goolsbee, ha dichiarato mercoledì che dati sull’inflazione leggermente più alti per alcuni mesi sarebbero comunque coerenti con un percorso di ritorno verso l’obiettivo del 2% della banca centrale. Il vicepresidente della Fed per la supervisione Michael Barr, nel frattempo, ha affermato che i politici statunitensi hanno bisogno di vedere più dati che mostrino che l’inflazione sta tornando ai livelli target prima di iniziare a tagliare i tassi.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,074 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 150,2. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,2%) a 81,4 dollari al barile e il Wti (-0,3%) a 76,4 dollari.