Pronto rimbalzo dei listini americani i quali tornano a sperare in un prossimo calo dei tassi di interesse domestici. Il mercato, successivamente all’uscita del dato ancora troppo inflattivo nella seduta di martedì, prezza ora quattro tagli rispetto ai sette preventivati ad inizio anno.
Ottima seduta anche per il Nasdaq, (+1,3%), ma soprattutto per il Russell 2000 (+2,4%) che recupera parte delle perdite della giornata precedente. Più tenue, al contrario, il rimbalzo del Dow Jones (+0,4%) unico listino a non chiudere proprio sui massimi intraday.
Torna a scendere con decisione il VIX (-10%) il quale si attesta a quota 14,4 punti.
Sul mercato obbligazionario si interrompe la forte impennata dei rendimenti con il Tbond che arretra di quattro punti base al 4,27%.
Tra le materie prime scivola il petrolio, malgrado una partenza nuovamente molto tonica e deciso ad inanellare un’altra seduta positiva. L’oro nero arriva infatti inizialmente a sfiorare i 79 dollari al barile, ma poi arretra di colpo e chiude in calo di un punto e mezzo percentuale a $76,5.
Metalli preziosi invece in giornata di rimbalzo, ma con sfumature diverse. Ancora deboli infatti, i due leader del settore, oro e argento. L’oro ha chiuso invariato, mentre l’argento ha guadagnato l’uno per cento. In denaro anche il platino (+2%) e soprattutto il palladio (+9%) che recupera una parte delle pesanti perdete da inizio anno.
Bitcoin ancora sotto i riflettori con un progresso fino a 52.000 dollari, nuovo massimo da 52 settimane.
Calma piatta sul mercato valutario con il dollaro fermo sia rispetto alla moneta unica a 1,072 che allo yen, ancora sempre al di sopra di quota 150.