Il Cda di Eni ha approvato i risultati preconsuntivi consolidati dell’esercizio e del quarto trimestre 2023.
Nonostante la volatilità dello scenario caratterizzato dalla flessione dei prezzi del petrolio Brent (-5% rispetto al quarto trimestre 2022) e del gas (diminuiti del 57% nel mercato europeo), l’utile ante imposte adjusted del quarto trimestre 2023 di 3,2 mld (15,1 mld su base annua) evidenzia la robusta performance conseguita dal Gruppo grazie alla efficace gestione industriale e alla disciplina finanziaria.
L’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni del quarto trimestre 2023 è stato di 1,64 mld con un tax rate consolidato di circa 48%.
Nell’esercizio 2023 l’utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di 8,3 mld e il tax rate di circa 44%.
Nel quarto trimestre 2023 il flusso di cassa da attività operativa adjusted ante working capital al costo di rimpiazzo è stato di 3,6 mld, superiore agli investimenti organici di 2,4 mld, generando pertanto un free cash flow organico di 1,2 mld.
Nell’ esercizio 2023, il flusso di cassa adjusted è stato pari a 16,5 mld, superiore ai fabbisogni per investimenti pari a 9,2 mld, generando un free cash flow organico di circa 7,3 mld che ha consentito di remunerare gli azionisti attraverso il pagamento dei dividendi (3 mld) e il programma di acquisto azioni proprie (1,8 mld) e di perseguire strategiche opportunità di portafoglio per accelerare la crescita nel business della decarbonizzazione (2,4 mld), inclusa l’acquisizione di Chalmette negli Stati Uniti, l’incremento della partecipazione in Novamont ottenendone il controllo, e l’acquisto di asset a gas in Algeria.
L’indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 31 dicembre 2023 è pari a 10,9 mld, in aumento di circa 3,9 mld rispetto a fine anno 2022; il leverage è pari a 0,20 (0,13 al 31 dicembre 2022).
(segue approfondimento)