Le borse europee chiudono perlopiù in denaro, con Wall Street poco mossa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,1% a 31.732 punti, in leggero rialzo come il Dax di Francoforte (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%). Più pronunciato l’incremento del Ftse 100 di Londra (+1,5%), mentre chiude negativo l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%).
Oltreoceano lo S&P 500 e il Dow Jones scambiano intorno alla parità, mentre il Nasdaq cede lo 0,2%.
L’attenzione degli investitori rimane focalizzata sull’ultima ondata di dati macroeconomici, con l’intento di trarre maggiori indicazioni sulle prossime mosse delle banche centrali.
Negli Stati Uniti, l’indice grezzo dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato a gennaio un incremento su base mensile dello 0,3%, rispetto al +0,1% atteso al -0,2% di dicembre. Su base annua, il PPI è salito dello 0,9%, rispetto al +0,6% del consensus e al +1,0% del mese precedente.
Sempre in America, il preliminare di febbraio dell’indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan si è attestato a 79,6 punti, inferiore al consensus (80 punti) ma superiore al dato finale di gennaio (79 punti).
Nel Vecchio Continente, l’indice dei prezzi al consumo francesi ha registrato un calo dello 0,2% su base mensile, rispettando il dato preliminare e le attese. In linea con preliminare e consensus anche il CPI annuale, confermato al +3,1%.
Nel Regno Unito, a gennaio, le vendite al dettaglio sono aumentate su base mensile del 3,4%, oltre le attese (+1,5%), dopo il -3,3% di dicembre. Su base annua il dato segna un aumento dello 0,7% contro il -1,6% del consensus, dopo il -2,4% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,077, mentre il cambio dollaro/yen sale a 150,3. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 83,3 dollari e il Wti (+0,6%) a 78,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 149 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,85%.
Tornando a Piazza Affari, guida Unipol (+21,0%) dopo l’OPA su UnipolSai e i risultati 2023, seguita da Brunello Cucinelli (+1,8%), Prysmian (+1,8%), Finecobank (+1,7%). Chiudono in coda Eni (-3,1%), Nexi (-2,1%), Inwit (-1,4%), Banca Monte Paschi Siena (-1,2%).