Le borse europee proseguono positive a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano perlopiù in rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,4% a 31.825 punti, preceduto dal Ftse 100 di Londra (+1%), il Dax di Francoforte (+0,8%) e il Cac 40 di Parigi (+0,6%). Più cauto invece l’Ibex35 di Madrid (+0,1%).
Cresce l’attesa per i prezzi alla produzione statunitensi che verranno diffusi oggi pomeriggio e che potrebbero fornire nuovi segnali sulle prossime mosse di politica monetaria della Federal Reserve.
Il tutto alla luce anche delle recenti dichiarazioni dei funzionari della banca centrale americana, tra i quali il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, secondo cui non c’è fretta di tagliare i tassi di interesse con un mercato del lavoro ed economia statunitensi ancora forti.
In Europa, il membro del comitato esecutivo della Bce, Isabel Schnabel, ha affermato che “La crescita della produttività costantemente bassa, e di recente addirittura negativa, esaspera gli effetti che l’attuale forte crescita dei salari nominali ha sul costo unitario del lavoro per le imprese”, aggiungendo che “questo aumenta il rischio che le imprese trasferiscano i costi salariali più elevati ai consumatori, il che potrebbe ritardare il ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo del 2%”.
Dall’agenda macroeconomica, l’indice dei prezzi al consumo finale francese di gennaio ha registrato un calo dello 0,2% su base mensile, in linea alle attese e al preliminare. Anno su anno il dato ha riportato un incremento del 3,1%, rispettando anche in questo caso consensus e preliminare. L’indice armonizzato agli standard Ue ha mostrato una flessione dello 0,2% m/m, in linea al consensus e al preliminare, mentre su base annua i prezzi al consumo sono saliti del 3,4%, come da stima e lettura precedente.
Nello stesso mese, nel Regno Unito, le vendite al dettaglio incluso il carburante sono aumentate su base mensile del 3,4%, oltre le attese (+1,5%), dopo il -3,3% di dicembre (rivisto da -3,2%). Su base annua il dato segna un aumento dello 0,7% contro il -1,6% del consensus, dopo il -2,4% del mese precedente. Escludendo il carburante, su base mensile, sono cresciute del 3,2%, al di sopra del consensus (1,7%), dopo il -3,5% di dicembre (rivisto da -3,3%). Su base annua hanno registrato una variazione positiva dello 0,7% (consensus -1,5%) dopo il -2,1% della rilevazione precedente.
Occhi negli Usa anche sul sentiment dell’Università del Michigan di febbraio (preliminare).
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,077 e il cambio tra biglietto verde e lo yen si mantiene a 150,3. Tra le materie prime, il petrolio torna a scendere con il Brent (-1%) a 82,0 dollari al barile e il Wti (-0,9%) a 77,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 148 punti (-1bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue la volata di Unipol (+19,8%) dopo i risultati, l’ok all’incorporazione di UnipolSai e il lancia dell’OPA a 2,7 euro per azione. Seguono a distanza Stm (+2,1%), Finecobank e Cucinelli (+1,9%). In coda invece Eni (-2,4%), dopo i conti, Enel (-1,1%) e A2A (-0,8%).