I futures sull’azionario americano oscillano tra la parità e -0,3%, preannunciando un avvio perlopiù debole a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare ai dati sui prezzi alla produzione Usa.
Chiusura positiva ieri per i principali indici oltreoceano, con il Dow Jones in rialzo dello 0,9%, seguito dallo S&P 500 a +0,6% e dal Nasdaq a +0,3%.
L’attenzione degli osservatori resta sull’agenda macroeconomica: a gennaio l’indice grezzo dei prezzi alla produzione (PPI) negli Stati Uniti ha registrato un incremento su base mensile dello 0,3%, oltre le attese (+0,1%) e rispetto al -0,2% di dicembre. Su base annua, il PPI è salito dello 0,9%, rispetto al +0,6% del consensus e al +1,0% di dicembre.
Prescindendo da elementi volatili quali alimentari ed energia, a gennaio l’indice PPI ha registrato un aumento su base mensile dello 0,5%, oltre il +0,1% atteso e rispetto al -0,1% del mese precedente. Anno su anno, i prezzi alla produzione sono saliti del 2,0%, rispetto al +1,6% del consensus e al +1,7% di dicembre.
Sempre sul fronte macro, è atteso oggi anche il dato preliminare di febbraio dell’Università del Michigan sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti.
Con gli investitori sempre intenti a trarre nuove indicazioni sulla traiettoria futura dei tassi d’interesse, l’attenzione resta anche sulle dichiarazioni dei funzionari della Federal Reserve: il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che non c’è fretta di tagliare i tassi visto l’attuale stato di salute dell’economia americana. Attese oggi anche le parole di Mary Daly, presidente della Fed di San Francisco, e Michael Barr, Vice Chair for Supervision della Federal Reserve.