Seduta prevalentemente in denaro per le borse asiatiche dopo la chiusura debole venerdì scorso a Wall Street.
In Cina, alla riapertura dopo la pausa per le festività del Capodanno lunare, Shanghai e Shenzhen avanzano rispettivamente l’1,6% e l’1,7%, in controtendenza Hong Kong (-0,9%). In Giappone, il Nikkei è flat mentre il Topix guadagna lo 0,6%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha ceduto lo 0,4%, lo S&P500 lo 0,5% e il Nasdaq lo 0,8%. Oggi i mercati statunitensi saranno chiusi per le festività del Presidents’ Day.
Persistono le preoccupazioni sull’economia cinese, nonostante i dati positivi sui viaggi e sul turismo a valle della settimana festiva suggerivano che i consumi fossero in ripresa.
Gli operatori sono alla ricerca di ulteriore sostegno politico, monetario e fiscale di Pechino, oltre a un taglio del coefficiente di riserva obbligatoria già intrapreso. Domenica il premier cinese Li Qiang ha chiesto un’azione “pragmatica e energica” per aumentare la fiducia della nazione nell’economia.
Listini americani deboli nell’ultima seduta della scorsa ottava condizionata dal dato dei prezzi alla produzione, in ripresa rispetto alle aspettative e che rende incerto il cambio di politica monetaria da restrittiva ad espansiva per via della ripresa delle spinte inflazionistiche.
Dati che hanno spinto i trader a ritirare il taglio dei tassi, un tempo aggressivo, che ora si sta avvicinando alle previsioni di 75 punti base della Fed per quest’anno. I mercati scontano circa 90 punti base di tagli dei tassi nel 2024, rispetto agli oltre 150 punti base dell’inizio di febbraio.
In settimana gli operatori terranno d’occhio i dati sull’inflazione europea, nonché gli utili di Nvidia, dei giganti minerari BHP Group e Rio Tinto.
Nel frattempo, il conflitto in Medio Oriente è destinato a protrarsi poiché i negoziati volti a garantire un cessate il fuoco tra Israele e Hamas e il rilascio degli ostaggi non sono progrediti come sperato, ha detto il ministro degli Esteri del Qatar.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,079 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 149,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 82,9 dollari al barile e il Wti (-0,6) a 78 dollari.