Le borse europee proseguono senza una direzione precisa a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano perlopiù sopra la parità.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 31.660 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) mentre resistono sopra la parità il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,2%).
L’attenzione degli investitori resta sulla politica monetaria, l’economia cinese e le tensioni internazionali.
Una serie di dati economici oltre le attese ha smorzato la fiducia degli investitori su un allentamento monetario in tempi brevi, con le aspettative che si stanno allineando alle previsione di una riduzione da 75 punti base stimata dalla Fed per quest’anno. I mercati scontano invece tagli per circa 90 punti base nel 2024 rispetto agli oltre 150 punti base stimati a inizio di febbraio.
Nei prossimi giorni l’attenzione si focalizzerà su appuntamenti e dati quali la fiducia consumatori, inflazione e PMI dell’Eurozona, la pubblicazione dei verbali relativi alle ultime riunioni di Fed e Bce, oltre che i discorsi di alcuni policy marker.
In Cina, ieri, la Banca popolare ha mantenuto il tasso di interesse sui prestiti a un anno al 2,5%, iniettando una piccola quantità di liquidità nel sistema finanziario mentre il premier Li Qiang ha parlato di un’azione “pragmatica e energica” per aumentare la fiducia della nazione sull’economia.
Sul fronte geopolitico, secondo il ministro degli Esteri del Qatar, il conflitto in Medio Oriente è destinato a protrarsi poiché i negoziati volti a garantire un cessate il fuoco tra Israele e Hamas e il rilascio degli ostaggi non sono progrediti come sperato.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,078 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 150,0. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,8%) a 82,8 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 77,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette di circa un punto base a 147 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,86%.
Tornando a Piazza Affari, in evidenza TIM (+4,5%), seguita da A2A (+1,4%), Saipem (+1,1%) e Intesa Sanpaolo (+0,5%), mentre scivolano in coda Unipol (-2,4%), Campari (-1,8%), nexi (-1,6%) e Pirelli (-1,4%).