Listini americani deboli nell’ultima seduta della scorsa ottava condizionata dal dato dei prezzi alla produzione, in ripresa rispetto alle aspettative e che rende incerto il cambio di politica monetaria da restrittiva ad espansiva per via della ripresa delle spinte inflazionistiche.
Tutti e quattro gli indici principali hanno chiuso sui minimi intraday dopo aver cercato di recuperare invano nel corso della giornata.
Nello specifico, il Dow Jones ha ceduto lo 0,4%, lo S&P500 lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,8% ed il Russell 2000 l’1,4%.
Tra i semi conduttori nuovo record per Applied Materials (+6,3%) che supera la barriera dei 200 dollari.
Indice VIX in progresso del 2% a quota 14,25 punti.
Sul mercato obbligazionario tornano a salire i rendimenti con il Tbond che si apprezza di sei punti base al 4,29%.
Materie prime tutte particolarmente brillanti. Il petrolio continua la sua progressione avanzando di oltre mezzo punto percentuale oltre i 78 dollari al barile.
Terza seduta di rimbalzo per i metalli preziosi. L’oro avanza di mezzo punto percentuale, l’argento di oltre il due ed il palladio di uno.
Sul mercato valutario il dollaro subisce limitate oscillazioni. La divisa americana termina invariata rispetto alla moneta unica a 1,077 e risale oltre quota 150 nei confronti dello yen nipponico ed a 92,5 sul rublo russo.