Partenza debole per le principali borse europee con gli occhi degli investitori rivolti alla politica monetaria, l’economia cinese e le tensioni internazionali.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 31.648 punti, sotto la parità come il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,2%), mentre il Cac 40 di Parigi resiste sopra la parità (+0,1%).
In settimana l’attenzione si focalizzerà su appuntamenti chiave tra i quali la fiducia consumatori, inflazione e PMI dell’Eurozona, la pubblicazione dei verbali relativi alle ultime riunioni di Fed e Bce, oltre che i discorsi di alcuni policy marker.
Driver che dovrebbero fornire nuovi segnali utili a definire le prossime decisioni delle banche centrali dopo che i recenti dati macroeconomici oltre le attese hanno smorzato la fiducia degli investitori su un allentamento monetario in tempi brevi.
Dall’agenda macroeconomica di oggi atteso per il pomeriggio dagli Usa il Leading index di gennaio.
Resta al contempo monitorata l’economia cinese dopo che gli istituti di credito del Paese hanno tagliato il tasso di riferimento sui prestiti quinquennali di 25 punti base, portandolo al 3,95%. Si tratta della prima riduzione da giugno e della maggiore da quando è stato introdotto questo sistema nel 2019. Inoltre, le banche hanno mantenuto il tasso sui prestiti a un anno al 3,45%.
Sullo sfondo, permangono le preoccupazioni per il prolungarsi degli scontri in Medio Oriente e della guerra in Ucraina.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,077 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 150,4. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 83,6 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 78,5 dollari in un contesto di continue tensioni nel Mar Rosso.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 149 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio in paritcolare Unipol (+2%), mentre scivolano in coda Iveco (-0,9%), Poste Italiane, Telecom Italia e Cucinelli (-0,7%).