Gli eurolistini chiudono perlopiù poco mossi, con Wall Street negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,1% a 31.701 punti, poco mosso come il Cac 40 di Parigi (+0,3%)il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e il il Dax di Francoforte (-0,2%). Chiude in sostanziale rialzo l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%).
Oltreoceano, il Nasdaq cede l’1,3%, lo S&P 500 lo 0,7 e il Dow Jones lo 0,2%.
Tra gli appuntamenti chiave di questa settimana, da monitorare domani la diffusione dei verbali della Federal Reserve e la fiducia dei consumatori dell’Eurozona. Giovedì, occhi su inflazione, PMI continentali, verbali della Bce e i discorsi della policy maker della Fed Lisa Cook e del numero uno dell’istituto di Minneapolis Neel Kashkari. Venerdì sarà il turno del membro del consiglio esecutivo della Bce, Isabel Schnabel.
L’attenzione degli investitori è poi rivolta ai conti trimestrali di Nvidia, attesi domani: l’azienda produttrice di chip ha recentemente superato la capitalizzazione di mercato di Amazon e ha contribuito, insieme a quest’ultima, Meta e Microsoft, a quasi il 60% del rally dell’S&P 500 da inizio anno.
In Europa secondo l’Eurotower, intanto, l’indicatore sulla negoziazione dei salari nell’Eurozona è salito del 4,5% alla fine del 2023, in rallentamento dal record del 4,7% registrato nel precedente trimestre. Un dato che contribuisce ad allontanare i timori che l’incremento dei salari possa sostenere l’inflazione oltre il target del 2%.
Negli Stati Uniti, il Leading Index del Conference Board a gennaio è sceso dello 0,4%, in accelerazione negativa rispetto al -0,2% del mese precedente e a fronte del -0,3% atteso.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,082, mentre il cambio dollaro/yen scende a 149,8. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,4%) a 82,4 dollari e il Wti (-1,7%) a 77,2.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 150 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,87%.
Tornando a Piazza Affari, guida Diasorin (+3,4%), seguita da Unipol (+2,1%), Recordati (+1,7%), Hera (+1,7%). Si posizionano in coda invece Iveco (-3,7%), TIM (-2,4%), Bper Banca (-2,3%), Stmicroelectronics (-1,9%).