Seduta contrastata per le borse asiatiche in scia all’andamento in flessione ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano entrambe l’1,1%, meglio ancora Hong Kong (+2%). Debole invece il Giappone con il Nikkei a -0,3% e il Topix a -0,2%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha ceduto lo 0,2%, lo S&P500 lo 0,4%, il Nasdaq lo 0,9%.
Il sentiment in Cina è stato sostenuto dalla notizia che i politici hanno adottato ulteriori misure per rilanciare la fiducia degli investitori. Gli sviluppatori immobiliari hanno trainato i guadagni dopo che le banche hanno aumentato i finanziamenti per il settore in difficoltà. A ciò si aggiunge un nuovo giro di vite sulle negoziazioni da parte dei fondi quantistici che ha ridotto le preoccupazioni sulle vendite allo scoperto.
Sul fronte della politica monetaria, i mercati stanno scommettendo sul Giappone quest’anno, prevedendo che la banca centrale cambierà la sua politica dopo otto anni di tassi di interesse negativi.
Intanto oggi l’attenzione sarà focalizzata sugli utili del produttore di chip Nvidia e sui verbali dell’ultima riunione politica della Federal Reserve, che offriranno ulteriori indizi sulla posizione dei politici in merito al taglio dei tassi.
L’inflazione più rapida del previsto della scorsa settimana ha alimentato le preoccupazioni che la Fed potrebbe non iniziare a tagliare i tassi di interesse così presto – o nella stessa misura – come i partecipanti al mercato avevano precedentemente previsto quest’anno.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,081 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen a 150,1. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,2%) a 82,5 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 77,2 dollari.
L’alluminio ha registrato un’impennata sulla scia delle speculazioni secondo cui una nuova ondata di sanzioni statunitensi contro la Russia potrebbe colpire il metallo, interrompendo potenzialmente le forniture.