Le borse europee proseguono prevalentemente in rialzo nel pomeriggio nonostante l’andamento debole di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guida ancora con un +0,9% a 31.990 punti, seguita da Ibex35 di Madrid (+0,8%), Dax di Francoforte (+0,2%) e Cac 40 di Parigi (+0,1%), mentre arretra il Ftse 100 di Londra (-0,7%). Oltreoceano, il Nasdaq è in calo dello 0,7%, lo S&P500 dello 0,3% e il Dow Jones dello 0,2%.
Cresce l’attesa per i verbali relativi all’ultima riunione della Fed che verranno diffusi stasera e che potrebbero fornire agli operatori nuove indicazioni sull’outlook di politica monetaria della banca centrale americana.
Secondo, intanto, Thomas Barkin, presidente della Fed di Richmond, “I dati sull’inflazione Usa di gennaio, che hanno segnato un aumento dei prezzi al consumo e all’ingrosso più rapido del previsto, complicano le prossime decisioni sui tassi di interesse della Fed”. Dati che “sottolineano le difficoltà recenti, con i prezzi dei servizi e dei beni rifugio rimasti costanti”.
Domani l’attenzione si sposterà su inflazione, PMI continentali, minute della Bce, i discorsi della policy maker della Fed Lisa Cook e del numero uno dell’istituto di Minneapolis Neel Kashkari. Venerdì, focus su IFO e PIL tedeschi.
In tema trimestrali, da monitorare i conti di Nvidia, in uscita stasera a mercati chiusi.
Dall’agenda macroeconomica, a febbraio la fiducia dei consumatori preliminare dell’Eurozona si è attestata a -15,5 punti, in linea al consensus e in recupero dal dato finale di gennaio (-16,1 punti).
Nella settimana terminata il 16 febbraio l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un calo del 10,6%, dopo il -3,3% della settimana precedente (rivisto da -2,3%).
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,081 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 150,2. Tra le materie prime, il petrolio torna in rialzo con il Brent (+0,3%) a 82,6 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 77,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 150 punti (+2bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,92%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta MPS (+4,5%), seguita da Mediobanca (+4,2%) dopo che l’azionista Delfin ha venduto lo 0,12% capitale per restare sotto quota 20%, quota che avrebbe superato con il buyback, e Iveco (+4%) spinta dall’upgrade a ‘buy’ da ‘neutral’ da parte di Bank of America. In coda Leonardo (-0,8%), Nexi e Snam (-0,5%).