Seduta di correzione ieri a Wall Street con inizio di settimana, dopo la chiusura festiva di lunedì, in calo su tutti i listini accentuato dalla debolezza del comparto dei semi conduttori, il principale artefice della cavalcata rialzista del mercato azionario domestico negli ultimi quindici mesi.
In sensibile discesa Nvidia (-4,3%), AMD (-4,7%) e Applied Materials (-5,2%).
Tutti e quattro gli indici principali hanno chiuso tuttavia lontano dai minimi intraday, recuperando quasi la metà delle perdite nel finale.
Nello specifico, il Dow Jones ha ceduto lo 0,2%, lo S&P500 lo 0,6%, il Nasdaq lo 0,9% ed il Russell 2000 l’1,4%, praticamente lo stesso copione in termini di performance della seduta di venerdì. L’indice delle small caps termina di un soffio ancora al di sopra di quota 2.000 punti.
Si impenna la volatilità con l’indice VIX in progresso di oltre un punto (+8%) a quota 15,4 punti.
Sul mercato obbligazionario lieve discesa dei rendimenti con il Tbond che scivola di due punti base al 4,27%.
Materie prime con risultati piuttosto mediocri. Il petrolio consolida i guadagni delle settimane precedenti e cede quasi il due per cento, chiudendo poco al di sopra dei 77 dollari al barile.
Seduta incerta anche per i metalli preziosi con l’oro, il platino ed il palladio che avanzano di mezzo punto percentuale, mentre l’argento cede quasi il due per cento riuscendo comunque a chiudere al di sopra dei 23 dollari l’oncia.
Sul mercato valutario il dollaro scivola rispetto alla moneta unica a 1,081 ma matte a segno l’ennesimo record storico nei confronti della lira turca a 30,95.