Ulisse Biomed ha reso noto che la società interamente controllata Hyris Limited ha concluso con successo un progetto internazionale per lo sviluppo di una tecnologia volta alla sorveglianza attiva della diffusione della malaria in Paesi remoti e disagiati.
Il team di ricerca è stato guidato dal Professor George Dimopoulos della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e del Johns Hopkins Malaria Research Institute, insieme al Professor Charles Wondji del Centro di Ricerca sulle Malattie Infettive di Yaoundé, in Camerun.
Il progetto di sviluppo ha avuto una durata triennale a partire dal 2021 ed è stato finanziato dalla Bill e Melinda Gates Foundation per un totale di circa 1,5 milioni di dollari, di cui $260.000 destinati allo sviluppo tecnologico di Hyris.
Questa nuova soluzione tecnologica consente una sorveglianza in tempo reale della resistenza agli insetticidi nelle zanzare e di altri parametri che aiuteranno a ottimizzare le campagne di controllo delle malattie e ad anticipare le epidemie per una migliore protezione delle popolazioni endemiche.
Il nuovo test, grazie alle funzionalità dell’Hyris System, consente ai ricercatori di raccogliere un campione di zanzara sul campo e di eseguire l’esame diagnostico molecolare direttamente in-loco in meno di tre ore, con l’acquisizione in tempo reale, da parte di un laboratorio centrale, di dati rilevanti per le malattie infettive sul campo o nel punto di diffusione delle malattie sfruttando la piattaforma di cloud computing proprietaria di Hyris.
Gli approcci disponibili fino ad oggi possono richiedere fino a sei mesi per la generazione dei dati, poiché i campioni devono essere raccolti in aree remote e poi trasportati in laboratori centralizzati per i test.
Il test non richiede alcuna catena del freddo per l’intera filiera logistica, che rappresenta un ostacolo critico per la distribuzione nelle aree remote.
Dopo l’esito positivo del progetto, Hyris potrà rendere questa tecnologia più disponibile per una sorveglianza efficace della trasmissione della malaria e di altre malattie infettive, allargando il network di laboratori e centri diffusi in aree remote e disagiate.
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