Recordati – Ebitda +14,4% a 769,6 mln nei preliminari 2023, atteso tra 830 e 860 mln nel 2024

Sulla base dei preliminari 2023 di Recordati, i ricavi netti consolidati sono stati pari a 2,08 miliardi, in aumento del 12,4% rispetto al 2022 e del 14% a perimetro omogeneo e a cambi costanti (+9,6% escludendo l’impatto della Turchia), in linea con la parte alta della guidance rivista al rialzo il maggio scorso.

Questi risultati, spiega la società, “sono stati sostenuti dall’ottimo andamento del business in entrambi i segmenti Specialty & Primary Care e Rare Diseases, che continuano a registrare una crescita a doppia cifra (a cambi costanti). L’impatto negativo dei cambi, aumentato nella seconda parte dell’anno, è stato pari a 99,9 milioni (-5,4%) nel 2023, pesando prevalentemente sul settore Specialty & Primary Care; di questi, 60,1 milioni sono dovuti alla svalutazione della lira turca, controbilanciata da un prezzo di inflazione più alto”.

L’EBITDA si è attestato a 769,6 milioni, in aumento del 14,4%, e con un’incidenza sui ricavi del 37% (rispetto al 36,3% nel 2022), “riflettendo la maggiore leva operativa”.

L’utile operativo rettificato è stato pari a 626,6 milioni, in aumento del 16,9%, con un’incidenza sui ricavi del 30,1%, “riflettendo la robusta performance dei ricavi e le continue iniziative di efficientamento, che hanno compensato l’impatto dell’inflazione”.

L’utile operativo si è fissato a 558 milioni, in aumento del 27,6%, “riflettendo l’impatto a livello di margine lordo di costi non monetari di 58,9 milioni (rispetto ai 49,8 milioni nel 2022), derivanti dalla rivalutazione al fair value del magazzino prodotti oncologici rari acquisito. I costi non ricorrenti, di 9,6 milioni, significativamente più bassi rispetto ai 48,9 milioni del 2022, riflettono principalmente le continue operazioni di efficientamento delle attività di vendite del settore Specialty & Primary Care e i costi residuali di integrazione di EUSA Pharma”.

L’utile netto rettificato è stato pari a 524,6 milioni, al di sopra della guidance, in aumento del 10,8%, con un’incidenza sui ricavi del 25,2%, “beneficiando sia di una performance operativa positiva che di una minore aliquota fiscale”.

Gli oneri finanziari si sono attestati a 67 milioni, in rialzo di 31,1 milioni, “dovuti ai maggiori tassi di interesse e parzialmente compensati da profitti sui cambi (profitti di  2,2 milioni nel 2023 rispetto alle 5,8 milioni di perdite nel 2022)”.

L’utile netto è stato pari a 389,2 milioni, in aumento del 24,6%, con un’incidenza sui ricavi del 18,7%, “trainato dalla forte performance operativa e dai minori costi non ricorrenti rispetto al 2022”.

Sul fronte patrimoniale, il debito netto è stato pari a 1,58 miliardi rispetto a 1,42 miliardi del 31 dicembre 2022. “Nel 2023, è stato effettuato un pagamento upfront di 245 milioni per il nuovo accordo di vendita e distribuzione con GSK per la commercializzazione di Avodart e Combodart/Duodart e sono stati pagati 70 milioni a Tolmar International a seguito dell’approvazione della variazione per il nuovo dispositivo per la somministrazione di Eligard. Inoltre, sono stati pagati a Novartis $20 milioni per milestone residue su Isturisa. Nell’anno sono stati pagati dividendi complessivi per 245,9 milioni”.

La società prevede che “il forte slancio del business continui, riflettendosi nei seguenti obiettivi finanziari per l’esercizio 2024″:

  • Ricavi netti tra 2,26 e 2,32 miliardi;
  • EBITDA tra 830 e 860 milioni; margine del +/37%
  • Utile netto rettificato tra 550 e 570 milioni; margine del +/ 24.5%

I target prevedono una crescita dei ricavi ed EBITDA di circa il 10%, con crescita attesa dell’utile netto rettificato “che assorbe il previsto aumento delle aliquote fiscali in diversi mercati OCSE”.

Come annunciato precedentemente, con l’attuale portafoglio, il gruppo prevede di realizzare ricavi superiori a 2,4 miliardi nell’esercizio 2025, mantenendo un margine EBITDA del +/37%.

“Gli elementi chiave della strategia del Gruppo rimangono invariati, combinando la crescita organica con operazioni mirate di M&A e Business Development, investendo per sostenere la crescita e mantenendo un bilancio solido”, conclude la società.