Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +0,6% rispetto al +0,3% del corrispondente europeo e al +1,0% del Ftse Mib.
Le borse europee hanno terminato prevalentemente in denaro nonostante l’andamento debole di Wall Street. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è salito a 153 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,94%.
Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, a gennaio in Italia la domanda di elettricità è stata pari complessivamente a 26,7 miliardi di kWh, valore in crescita del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Tra le Large Cap del comparto Enel (+0,9%) e Hera (+0,5%) sono state le migliori mentre Italgas (-0,1%) e Snam (-0,5%) si sono posizionate in fondo al paniere di riferimento.
Enel ha lanciato con successo sul mercato europeo l’emissione di un prestito obbligazionario non convertibile, subordinato ibrido perpetuo denominato in euro, destinato a investitori istituzionali, per un ammontare complessivo pari a 900 milioni.
Il Gruppo Enel ha all’attivo ben 13 progetti di Diversity&Inclusion a cui ad oggi hanno partecipato complessivamente oltre 4000 dipendenti in Italia.
Tra le Mid Cap, Industrie De Nora ha terminato le contrattazioni a +1,6%, Iren a +0,4%, Acea e Ascopiave invariate e Alerion Clean Power a -0,9%.
Infine, tra le Small, i best performer sono stati Acinque (+3,9%) e Edison Rsp (+0,9%) mentre Eems (-8,3%) è risultata la peggiore.