Wall Street tenta inizialmente un nuovo allungo, ma rallenta nel finale mantenendo tuttavia lo slancio positivo della scorsa settimana.
Lo S&P500 chiude invariato dopo aver invano infranto anche la barriera dei 5.100 punti. Il Dow Jones avanza dello 0,2%, il Russell 2000 dello 0,1% mentre il Nasdaq arretra di tre decimi di punto percentuali al di sotto di quota 16.000 punti.
Nvidia supera intraday anche gli 800 dollari di valore e gli oltre due trilioni di capitalizzazione complessivi, ma termina invariata.
Indice VIX in deciso calo di quasi il sei per cento a quota 13,75 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti interrompono la marcia rialzista. Venerdì il Tbond ha ceduto otto punti base fino al 4,25%.
Materie prime ancora a velocità diverse, in assenza di particolari notizie. Il petrolio cede due punti e mezzo percentuali scivolando a 76,5 dollari al barile.
Seduta di rimbalzo invece per i metalli preziosi i quali riescono finalmente a sfruttare la discesa dei rendimenti e la stabilità del biglietto verde.
L’oro ed argento chiudono entrambi in rialzo di quasi un punto percentuale e perfettamente allineati, ma entrambi ancora al di sotto delle rispettive resistenze psicologiche a 2.050 e 23 dollari l’oncia.
Lieve progresso anche per il palladio ed il platino.
Sul mercato valutario il dollaro termina sostanzialmente invariato rispetto alla moneta unica a 1,082.
La divisa statunitense consolida la sua forza nei confronti dello yen a quota 150,5 e vola oltre quota 31 verso la lira turca, nuovo minimo assoluto per la divisa di Ankara.