Seduta perlopiù positiva per le principali borse asiatiche dopo la chiusura debole ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente +1,3% e +2,4%. Più cauta Hong Kong, che segna un +0,2%, così come il Giappone con Nikkei a 0,0% e Topix a +0,2%.
Oltreoceano, lo S&P500 e il Dow Jones hanno chiuso in calo rispettivamente dello 0,4% e dello 0,2%. Il Nasdaq ha terminato a -0,1%.
Gli investitori si preparano a ricevere nei prossimi giorni una serie completa di dati economici – compreso il deflatore PCE, l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, previsto per giovedì – e osservazioni da parte dei relatori della Fed che aiuteranno a determinare le prospettive per i tassi di interesse.
Intanto in Giappone dati sull’inflazione più forti del previsto hanno alimentato le scommesse sulla fine della politica dei tassi di interesse negativi da parte della banca centrale nei prossimi mesi. I trader hanno aumentato la probabilità che la Banca del Giappone abbandoni la sua politica di tasso negativo entro aprile a circa l’82%, rispetto al 78% di lunedì.
Tuttavia, tra gli operatori permane ancora molta incertezza su fattori quali il percorso dei potenziali tagli dei tassi della Fed e la probabilità di ulteriori misure di sostegno da parte della Cina.
Secondo le stime di UBS Group, quest’anno i fondi statali cinesi hanno versato più di 410 miliardi di yuan (57 miliardi di dollari) in azioni onshore nel tentativo di sostenere il mercato. La banca svizzera ha basato i suoi calcoli sulle transazioni “in eccesso” di 54 fondi negoziati in borsa cinesi.
Sull’equity intanto, secondo alcune indiscrezioni, l’azienda di fast fashion Shein starebbe valutando la possibilità di spostare l’IPO da New York a Londra a causa degli ostacoli alla quotazione negli Stati Uniti. Shein, fondata in Cina, ha ora sede a Singapore.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,086 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 150,4. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 82 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 77,9 dollari.