Seduta dominata dalla debolezza per le principali borse asiatiche dopo la chiusura perlopiù in leggero rialzo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,8 e il 3,7%, negative come Hong Kong (-1,5%). Limita le perdite il Giappone con Nikkei e Topix a -0,1%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,4%, lo S&P500 a +0,2% e il Dow Jones a -0,2%.
L’attenzione dei mercati resta focalizzata sulla serie di appuntamenti di questa settimana tra i quali il Pil Usa del quarto trimestre in uscita oggi, il deflatore PCE, una misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Federal Reserve che verrà diffusa domani, e i prezzi al consumo dell’Eurozona in agenda venerdì. Occhi inoltre sui prossimi interventi di alcuni funzionari delle banche centrali oltre che sul proseguimento della stagione delle trimestrali.
Nel frattempo, la Reserve Bank della Nuova Zelanda ha mantenuto i tassi come previsto dagli economisti, esprimendo inoltre commenti meno aggressivi sull’inflazione e citando il calo della maggior parte degli indicatori relativi alle aspettative sui prezzi.
Riguardo la Federal Reserve, gli operatori non si aspettano più che la banca centrale taglierà i tassi di oltre 75 punti base nel 2024, allineando pertanto le loro previsioni alle indicazioni dei funzionari.
Infine, resta monitorata la situazione economica dei Paesi asiatici con Hong Kong che ha intanto annunciato misure per rilanciare il mercato immobiliare tra le quali l’eliminazione di alcune imposte di bollo sulla proprietà per le transazioni residenziali.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,082 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 150,7. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,6%) a 82,2 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 78,4 dollari.