Avvio incerto per le principali borse europee con l’attenzione che resta sull’agenda macroeconomica e sulle mosse delle banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 32.595 punti, in calo come il Ftse 100 di Londra (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%), tiene invece il Dax di Francoforte (+0,1%).
L’attenzione dei mercati resta focalizzata sulla serie di appuntamenti di questa settimana tra i quali il Pil Usa del quarto trimestre in uscita oggi, il deflatore PCE, una misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Federal Reserve che verrà diffusa domani, e i prezzi al consumo dell’Eurozona in agenda venerdì. Occhi inoltre sui prossimi interventi di alcuni funzionari delle banche centrali oltre che sul proseguimento della stagione delle trimestrali.
Nel frattempo, la Reserve Bank della Nuova Zelanda ha mantenuto i tassi come previsto dagli economisti, esprimendo inoltre commenti meno aggressivi sull’inflazione e citando il calo della maggior parte degli indicatori relativi alle aspettative sui prezzi.
Riguardo la Federal Reserve, gli operatori non si aspettano più che la banca centrale taglierà i tassi di oltre 75 punti base nel 2024, allineando pertanto le loro previsioni alle indicazioni dei funzionari.
Infine, resta monitorata la situazione economica dei Paesi asiatici con Hong Kong che ha intanto annunciato misure per rilanciare il mercato immobiliare tra le quali l’eliminazione di alcune imposte di bollo sulla proprietà per le transazioni residenziali.
Dall’agenda macroeconomica odierna, a dicembre il Leading Index (dato finale) giapponese si è attestato a 110,2 punti, al di sopra dei 110,0 punti del dato preliminare.
Stamane, occhi su Fiducia consumatori e manifatturiera italiana di febbraio e Fiducia consumatori dell’Eurozona anch’essa di febbraio (dato finale).
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,082 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 150,8. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,6%) a 82,1 dollari al barile e il Wti (-0,7%) a 78,4 dollari. I segnali di un aumento delle scorte statunitensi hanno contrastato con le aspettative che l’OPEC+ estenderà i tagli all’offerta.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 145 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,89%. Prosegue il collocamento del BTP Valore dopo che nelle prime due giornate la raccolta ha raggiunto 11,05 miliardi. Il calendario dell’offerta del MEF di fine mese prevede per oggi, 28 febbraio, due nuovi Btp a 5 e 10 anni oltre a un Ccteu, per un ammontare complessivo di 9,75 miliardi.
Tornando a Piazza Affari, in avvio positivo in particolare per TIM (+1,1%) e Unipol (+0,9%). Si posizionano in coda, invece, Nexi (-3%), STM (-1,4%),Banco Bpm (-1,3%) e Saipem (-1%).