Avvio negativo a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare agli ultimi dati macroeconomici.
Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones cede lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,4%, lo S&P 500 lo 0,3%.
La seconda lettura preliminare del Pil annualizzato statunitense del quarto trimestre 2023 ha evidenziato un incremento del 3,2% su base trimestrale, appena sotto il +3,3% della prima stima e delle attese.
Sempre nel 4Q23, la seconda lettura preliminare sui consumi personali in America ha evidenziato una crescita del 3,0%, al di sopra del consensus (+2,7%) e della stima precedente (+2,8%).
Dall’agenda macro odierna è inoltre emerso che nella settimana al 23 febbraio, le richieste di mutui MBA sono scese del 5,6%, dopo il -10,6% della settimana precedente.
Lo sguardo è poi già rivolto ai dati di gennaio sul deflatore PCE, in uscita domani: l’indicatore, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed, dovrebbe rallentare su base annua dal +2,6% al +2,4%, mentre su base mensile dovrebbe accelerare dal +0,2% al +0,3%. L’indice Core dovrebbe passare dal +2,9% al +2,8% a/a, e dal +0,2% al +0,4% m/m.
Per quanto concerne le aspettative sui tassi d’interesse, gli operatori sono giunti a prezzare solamente 75 punti base di tagli da parte della Fed nel 2024, in linea con quanto indicato a dicembre da parte dei funzionari della banca centrale americana.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,083, mentre il dollaro/yen sale a 150,7. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,3%) a 82,9 dollari e il Wti (+0,6%) a 79,3 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente al 4,68% e al 4,30%.