Mercati – Chiusura contrastata per gli eurolistini, Milano -0,1%

Le borse europee chiudono miste, con Wall Street poco mossa dopo le prime ore di scambi.

A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,1% a 32.581 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,3%). Più pronunciato il calo dell’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), mentre chiudono in territorio positivo il Dax di Francoforte (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra(+0,1%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,1%, lo S&P 500 oscilla intorno alla parità, il Dow Jones cede lo 0,3%.

Focus sull’ultima ondata di dati economici, con gli investitori intenti a trarre nuove indicazioni sulle prossime mosse delle banche centrali.

Il deflatore PCE, una delle misure dell’inflazione Usa maggiormente monitorate dalla Fed, ha evidenziato a gennaio un incremento su base annua del 2,4%, in linea con le attese e in rallentamento rispetto al +2,6% di dicembre. In linea con le previsioni anche il dato m/m, salito dello 0,3% dopo il +0,1% del mese precedente (rivisto da +0,2%).

Il PCE Core ha registrato una crescita del 2,8% anno su anno, in linea al consensus e in leggero rallentamento dal +2,9% di dicembre. Rispetta le attese anche il dato m/m, in aumento dello 0,4% dopo il +0,1% (rivisto da +0,2%) del mese precedente.

Sempre negli Stati Uniti, a gennaio il reddito personale è aumentato dell’1%, in accelerazione oltre le attese (+0,4%) dal +0,3% di dicembre. Le spese per consumi personali hanno registrato un aumento dello 0,2%, in linea con le attese, dopo il +0,7% del mese precedente.

Inoltre, nella settimana al 24 febbraio le nuove richieste di disoccupazione in America sono state 215mila, al di sopra delle 210mila previste e delle 202mila della settimana precedente.

Sul fronte europeo, a febbraio l’indice dei prezzi al consumo preliminare tedesco ha segnato un +0,4% su base mensile, al di sotto del consensus (+0,5%) ma in accelerazione rispetto al mese precedente (+0,2%). Su base annua ha evidenziato una crescita del 2,5%, al di sotto delle attese (2,6%) e del dato di gennaio (2,9%).

In Francia, il CPI preliminare ha registrato un aumento dello 0,8% su base mensile, rispetto al +0,7% delle attese e al -0,2% di gennaio. Anno su anno il dato ha registrato un incremento del 2,9%, in rallentamento rispetto al mese precedente (+3,1%) ma al di sopra del consensus (+2,8%).

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,081, il cambio dollaro/yen a 149,8. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,7%) a 82,4 dollari e il Wti (+0,4%) a 78,9 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 144 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,82%.

Tornando a Piazza Affari, guida Saipem (+13,3%) dopo i preliminari e l’aggiornamento dei target del piano 2024-2027, seguita da Moncler (+5,0%), Poste Italiane (+3,1%) in scia ai risultati, Prysmian (+2,6%). Chiudono in coda TIM (-2,6%), Iveco (-2,6%), Brunello Cucinelli (-2,5%), Inwit (-1,7%).