Le borse europee tornano a viaggiare miste nel pomeriggio nonostante l’andamento perlopiù positivo di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib è flat a 32.605 punti, bene il Dax di Francoforte (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%) mentre arretrano il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,5%). Oltreoceano, il Nasdaq viaggia a +0,7%, lo S&P500 a +0,3% e il Dow Jones a -0,1%.
Focus di giornata sul deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed.
Il dato ha evidenziato a gennaio un incremento su base annua del 2,4%, in linea alle attese e in rallentamento dal +2,6% di dicembre. In linea alle previsioni anche il dato m/m, salito dello 0,3% dopo il +0,1% del mese precedente (rivisto da +0,2%).
Il PCE Core ha registrato una crescita del 2,8% anno su anno, in linea al consensus e in leggero rallentamento dal +2,9% di dicembre. Rispetta le attese anche il dato m/m, in aumento dello 0,4% dopo il +0,1% (rivisto da +0,2%) del mese precedente.
Dati che, pur essendo su base annua, ancora al di sopra dell’obiettivo Fed del 2%, hanno contribuito a dissipare le preoccupazioni su una riaccelerazione più significativa dei prezzi e a sostenere l’aspettativa che la banca centrale americana potrà iniziare a tagliare i tassi nel secondo trimestre di quest’anno.
Sempre sul fronte macro Usa, l’indice PMI che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nella zona di Chicago si è attestato a febbraio a 44 punti in peggioramento, contrariamente a quanto atteso dagli analisti (48 punti), rispetto ai 46 punti di gennaio.
A gennaio il reddito personale negli Usa è aumentato dell’1%, in accelerazione oltre le attese (+0,4%) dal +0,3% di dicembre. Le spese per consumi personali hanno registrato un aumento dello 0,2%, in linea con le attese, dopo il +0,7% del mese precedente.
Nella settimana che si è conclusa il 24 febbraio le richieste di sussidi di disoccupazione sono risultate pari a 215mila unità, al di sopra delle 210mila unità del consensus e della rilevazione della settimana precedente (202mila riviste da 201mila unità).
Sul fronte europeo, a febbraio l’indice dei prezzi al consumo preliminare tedesco ha segnato un +0,4% su base mensile, al di sotto del consensus (+0,5%) e in accelerazione rispetto al mese precedente (+0,2%). Su base annua ha evidenziato una crescita del 2,5%, al di sotto delle attese (2,6%) e del dato di gennaio (2,9%).
Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene in area 1,084 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 149,2. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in frazionale calo con il Brent (-0,3%) a 81,9 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 78,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 143 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,84%.
Tornando a Piazza Affari, corre ancora Saipem (+12,8%) dopo i preliminari e l’aggiornamento dei target del piano 2024-2027, seguita da Moncler (+5,1%), Prysmian (+3,1%) e Poste Italiane (+2,5%) in scia ai risultati. Scivola in coda Cucinelli (-2,6%) con le vendite anche su Iveco (-2,5%) e Nexi (-1,9%).