Avvio positivo a Wall Street, in scia alla pubblicazione degli ultimi dati sull’inflazione Usa.
Dopo i primi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna lo 0,8%, lo S&P 500 lo 0,5%, il Dow Jones lo 0,2%.
Il deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed, ha evidenziato a gennaio un incremento su base annua del 2,4%, in linea con le attese e in rallentamento rispetto al +2,6% di dicembre. In linea con le previsioni anche il dato m/m, salito dello 0,3% dopo il +0,1% del mese precedente (rivisto da +0,2%).
Il PCE Core ha registrato una crescita del 2,8% anno su anno, in linea con il consensus e in leggero rallentamento rispetto al +2,9% di dicembre. Rispetta le attese anche il dato m/m, in aumento dello 0,4% dopo il +0,1% (rivisto da +0,2%) del mese precedente.
Sempre sul fronte macro, a gennaio il reddito personale negli Stati Uniti è cresciuto dell’1,0%, rispetto al +0,4% delle attese e al +0,3% di dicembre. La spesa personale è salita dello 0,2%, in linea con il consensus, dopo il +0,7% del mese precedente.
Lato mercato del lavoro, nella settimana al 24 febbraio le nuove richieste di disoccupazione in America sono state 215mila, al di sopra delle 210mila previste e delle 202mila della settimana precedente
L’attenzione è inoltre rivolta alle dichiarazioni dei funzionari della Federal Reserve: il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che la banca centrale ha “ancora molta strada da fare” nella sua battaglia contro l’inflazione mentre il suo omologo di Atlanta, Raphael Bostic, ha esortato alla pazienza con riferimento ai tagli ai tassi previsti quest’anno.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,084, mentre il dollaro/yen scende a 149,8. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,2%) a 82,0 dollari e il Wti (+0,3%) a 78,8 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente al 4,64% e al 4,26%.