Avvio cauto a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare alla Fed e all’agenda macro.
Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna lo 0,2%, lo S&P 500 lo 0,1%, mentre il Dow Jones cede lo 0,05%.
I dati sul deflatore PCE pubblicati ieri hanno rispettato le attese ed evidenziato un ulteriore rallentamento dell’inflazione americana su base annua, scongiurando i timori di soprese negative.
Sotto i riflettori anche le dichiarazioni dei funzionari della Federal Reserve: la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, ha affermato che i policy maker sono pronti a tagliare i tassi qualora necessario, sottolineando al contempo che non vi è urgenza di ridurre il costo del denaro data la forza dell’economia americana.
Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che tagli ai tassi potrebbero arrivare quest’estate. Loretta Mester della Fed di Cleveland ha dichiarato che i dati sull’inflazione pubblicati ieri non cambiano la sua aspettativa di tre tagli ai tassi quest’anno.
Dall’agenda macro odierna, sono attesi i dati finali di febbraio sul PMI manifatturiero di S&P Global e sul Sentiment dell’Università del Michigan. In uscita anche l’ISM Manifattura.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,081, il dollaro/yen a 150,6. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,5%) a 83,1 dollari e il Wti (+1,7%) a 79,6 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento sul Treasury a 2 anni scende al 4,62%, quello sul Treasury a 10 anni sale al 4,26%.