Azimut archivia il 2023 con ricavi totali pari a 1.312 milioni nel 2023 rispetto a 1.290 milioni nel 2022 (1.237 milioni al netto di Sanctuary), nonostante il deconsolidamento di Sanctuary.
Le commissioni di gestione ricorrenti si attestano a 1.138 milioni (vs 1.054 milioni al netto di Sanctuary o 1.098 milioni nel 2022), in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente grazie alla crescita delle masse totali e all’introduzione del nuovo pricing a partire da aprile 2022. Ulteriori fattori trainanti sono stati l’espansione della piattaforma dei private markets in Italia, nonché la crescita e l’allargamento del perimetro in Australia.
I costi operativi totali sono diminuiti del 2% a 725 milioni (rispetto a 738 milioni nel 2022 o 680 milioni al netto di Sanctuary). Il miglioramento è spiegato dal deconsolidamento di Sanctuary e da minori ammortamenti e accantonamenti. Tuttavia, ciò è stato parzialmente assorbito dal cambio di perimetro di consolidamento domestico e in Australia oltre che dalla crescita organica dei costi generali e delle spese amministrative.
L’utile operativo è cresciuto del 7% a 587 milioni (vs 551 milioni nel 2022 o 557 milioni al netto di Sanctuary) e il margine operativo si è attestato al 45% grazie allo sviluppo dei ricavi totali superiore ai costi.
L’utile netto adjusted, che esclude l’onere una tantum di 19,4 milioni relativo all’accordo
fiscale con l’Agenzia delle Entrate per i periodi d’imposta dal 2016 al 2021 e l’impatto contabile di 0,1 milioni (2022: 4,1 milioni) derivante dall’applicazione del principio contabile IFRS 17 (contratti assicurativi), ammonta a 454 milioni (+13% a/a).
Il risultato netto raggiunto supera l’obiettivo di utile netto fissato per il 2023.
La Posizione Finanziaria Netta consolidata a fine dicembre 2023, che non include l’effetto dell’IFRS 16, è positiva per circa 392 milioni, dato che si confronta con i 293 milioni di fine dicembre 2022, tenuto conto del pagamento del dividendo per cassa di 1,30 per azione e del dividendo relativo agli strumenti finanziari partecipativi per un importo totale di 234 milioni. Inoltre, nel 2023 sono state fatte acquisizioni e investimenti per 182 milioni e versamenti per 126 milioni per acconti d’imposta, contenzioso fiscale, bollo virtuale e riserve matematiche.
Il Cda ha deliberato in data odierna di proporre all’Assemblea dei soci, la cui convocazione è prevista per il 24 aprile 2024, la distribuzione per le azioni in circolazione al netto delle
azioni proprie detenute dalla società, di un dividendo totale ordinario di 1,407 euro per azione (pari ad un dividend yield del 5,1% ai prezzi attuali). Il dividendo lordo di 1,40 sarà pagato per 1,00 in contanti e per il resto in azioni proprie. Il numero di azioni da pagare come dividendo è stato fissato sulla base del prezzo di chiusura del 6 marzo 2024 ed è pari a 2.029.823 azioni.
Sulla base dei risultati operativi raggiunti e della determinazione a perseguire la propria strategia di crescita sostenibile e di creazione di valore per gli azionisti, il Gruppo conferma gli obiettivi per il 2024, stimando, in condizioni normali di mercato, un utile netto di 500 milioni, una raccolta netta totale sopra i 7 miliardi anche grazie alle partnerships, 15% di masse gestite in private markets, nonché un utile netto gestionale estero di 150 milioni su base annua.