Partenza in calo per le principali borse europee con l’attenzione che resta sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali e dall’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,4% a 33.248 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,4), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,1%).
Resta l’attenzione sulla politica monetaria in scia alla crescente aspettativa che la banca centrale giapponese metterà fine, già questo mese, al proprio regime di tassi di interesse negativi.
Ieri, il presidente della Fed Jerome Powell ha ribadito che l’istituto americano non ha fretta di tagliare il costo del denaro finché i policy maker non saranno convinti di aver concluso con successo la battaglia contro l’inflazione.
In serata, l’indagine del Beige Book della Fed ha evidenziato che l’economia statunitense si è espansa a un ritmo modesto rispetto all’inizio dell’anno, mentre i consumatori hanno mostrato una maggiore sensibilità all’aumento dei prezzi.
Oggi, l’attenzione si sposterà sulla Bce che è pronta a lasciare invariato il costo del denaro, anche se le nuove proiezioni economiche dovrebbero rafforzare l’aspettativa di un primo allentamento entro la fine dell’anno.
Occhi infine sulla testimonianza di Powell al Comitato bancario del Senato e sul discorso di Biden al Congresso.
Sul fronte macro, a gennaio gli ordini di fabbrica della Germania hanno registrato un calo su base mensile dell’11,3%, rispetto al -6,0% stimato dagli analisti e dopo il +12,0% di dicembre (dato rivisto da +8,9%).
In giornata, dagli Usa, attesi bilancia commerciale di gennaio e richieste settimanali sussidi disoccupazione.
Sul forex, l’euro/dollaro in calo a 1,089 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 148,0. Tra le materie prime, petrolio in flessione con il Brent (-0,3%) a 82,8 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 78,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 134 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,67%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Saipem (+1,9%) e Nexi (+1,6%) dopo i conti, mentre si posizionano in coda TIM (-3,4%), dopo i risultati annuali e il piano al 2026, e Pirelli (-3,2%).