Avvio in rialzo a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare alla Fed e all’agenda macroeconomica.
Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna lo 0,9%, lo S&P 500 lo 0,7%, il Dow Jones lo 0,5%.
Gli investitori restano intenti a valutare le prossime mosse della Fed e la traiettoria futura dei tassi d’interesse: Powell ha ribadito ieri al Congresso Usa che il target del 2% per l’inflazione americana non è al momento assicurato e che non vi è urgenza di tagliare i tassi d’interesse.
Nuove dichiarazioni da parte del presidente della Fed sono attese oggi al Comitato bancario del Senato.
Sempre in tema Fed, il Beige Book pubblicato ieri ha evidenziato che l’economia statunitense si è espansa a un ritmo modesto rispetto all’inizio dell’anno mentre i consumatori hanno mostrato una maggiore sensibilità all’aumento dei prezzi.
L’attenzione è poi rivolta agli ultimi dati macroeconomici: in attesa del Job Report di domani, nella settimana al 2 marzo le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 217mila, in linea con il dato della settimana precedente (rivisto da 215mila) e appena sopra le 216mila delle attese.
Inoltre, a gennaio la bilancia commerciale Usa ha evidenziato un disavanzo di 67,4 miliardi di dollari, in peggioramento rispetto al deficit di 64,2 miliardi di dicembre (rivisto da 62,2 mld) e al di sotto delle attese (63,5 mld).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,090, mentre il dollaro/yen scende a 147,8. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-1,0%) a 82,1 dollari e il Wti (-1,3) a 78,1 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni scendono rispettivamente al 4,53% e al 4,08%.