Pomeriggio perlopiù in calo per i tassi europei e stabile per il rendimento del decennale americano in un clima complessivamente di ottimismo sulla politica monetaria.
I principali listini continentali viaggiano positivi con il Ftse Mib a +0,3%.
Il sentiment beneficia dell’aspettativa che alcune delle principali banche centrali del mondo saranno in grado di iniziare a tagliare i tassi già nel secondo trimestre del 2024.
Lo sguardo resta focalizzato sulle nuove dichiarazioni del presidente della Fed Powell il quale ha affermato che le riduzioni dei tassi “possono e inizieranno” quest’anno, sottolineando che i funzionari sono ben consapevoli dei rischi nell’effettuare, troppo tardi, tagli del costo del denaro.
Sotto i riflettori oggi pomeriggio anche la Bce che ha lasciato invariati i tassi di interesse, ai massimi storici, al 4,5%, rivedendo inoltre al ribasso le previsioni sia sull’inflazione sia sul Pil dell’Eurozona.
Secondo le nuove stime, l’inflazione si attesterà al 2,3% nel 2024 (dal 2,7% precedente), 2% nel 2025 (da 2,1%) e 1,9% nel 2026. La Bce prevede una crescita del PIL quest’anno dello 0,6% (dallo 0,8% di dicembre). L’attività economica dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo, per poi crescere dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026.
Nella successiva conferenza stampa, Christine Lagarde, pur ammettendo che, in questo meeting, non si è discusso di taglio dei tassi, ha ribadito che il target di inflazione del 2% è vicino e che, in ogni caso, l’istituto centrale “non aspetterà che l’indice dei prezzi raggiunga il target per intervenire sul costo del denaro”.
“Gli indicatori di aprile diranno qualcosa in più, ma giugno sarà il mese in cui se ne saprà molto di più”, ha affermato la presidente della Bce, precisando che “anche se gran parte degli indicatori d’inflazione sono ulteriormente rallentati, restano pressioni inflazionistiche interne, specialmente la crescita dei salari”.
Mentre gli operatori stanno valutando le indicazioni sulla politica monetaria di Bce e Fed, ora lo sguardo si sposterà sul job report in uscita domani.
Tornando all’obbligazionario, il rendimento del BTP decennale cala di circa 4 bp al 3,6%, con uno spread a 130 punti, mentre il tasso del T-Bond è sostanzialmente stabile al 4,11%.