Mercati – Chiusura perlopiù debole per gli eurolistini, Piazza Affari -0,04%

Le borse europee chiudono perlopiù sottotono, con Wall Street poco mossa dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,04% a 33.404 punti, debole come il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%). Leggermente in rialzo il Cac 40 di Parigi (+0,1%).

Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,2%, lo S&P 500 procede invariato e il Nasdaq cede lo 0,1%.

Focus sugli ultimi dati macroeconomici, in particolare sul mercato del lavoro Usa.

Il Job Report ha evidenziato a febbraio un incremento di 275mila posti di lavoro negli Stati Uniti (Nonfarm payrolls), oltre i 200mila delle attese e i 229mila del mese di gennaio (dato rivisto da 353mila).

Al contempo, è emerso che il tasso di disoccupazione Usa è salito al 3,9%, contro le attese che davano il dato stabile rispetto al mese precedente al 3,7%.

I nuovi dati sull’occupazione in America arrivano all’indomani delle ultime dichiarazioni del Presidente della Fed, Jerome Powell, secondo il quale la banca centrale americana non è lontana dalla fiducia necessaria per tagliare i tassi d’interesse.

Nel Vecchio Continente, la lettura finale relativa al Pil dell’Eurozona nel 4Q 2023 ha evidenziato una variazione nulla su base trimestrale e una crescita dello 0,1% su base annua, confermando la seconda lettura preliminare e le attese.

In Italia, a gennaio, i prezzi della produzione industriale (PPI) hanno riportato un calo del 2,5% su base mensile, dopo il -1,2% di dicembre. Il dato su base annua evidenzia una contrazione del 14,0%, in recupero rispetto al -20,5% del mese precedente.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,094, il cambio dollaro/yen a 147,2. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-0,8%) a 82,3 dollari e il Wti (-0,9%) a 78,2 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 132 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,57%.

Tornando a Piazza Affari, guida Telecom Italia (+4,8%) seguita da Amplifon (+2,7%), Iveco Group (+2,5%), Nexi (+1,9%). Si posizionano in coda invece Azimut (-5,2%), Stmicroelectronics (-2,2%), Mps (-2,1%), Erg (-1,9%).