Mercati – Previsto avvio incerto per l’Europa in attesa del job report Usa

Previsto avvio incerto per le principali borse europee con l’attenzione che resta sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali e dall’agenda macroeconomica.

Chiusura ieri in denaro a Wall Street conil Nasdaq che ha terminato a +1,5%, lo S&P500 a +1% e il Dow Jones a +0,3%.

Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +0,3%, Shanghai viaggia a +0,6% e Hong Kong a +0,8%.

Focus sui segnali accomodanti provenienti dalle banche centrali, mentre gli investitori si concentrano sui dati sull’occupazione americana previsti più tardi in giornata. Le previsioni di consenso collocano a 200.000 il numero di nuovi posti di lavoro aggiunti a febbraio all’economia statunitense, a fronte dei 353.000 di gennaio.

La maggiore propensione al rischio è arrivata dopo che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato giovedì a una commissione del Senato che la banca centrale “non è lontana” dalla fiducia necessaria per allentare la politica monetaria.

Powell ha affermato che le riduzioni dei tassi “possono iniziare e inizieranno” quest’anno, aggiungendo che i politici sono ben consapevoli dei rischi di tagliare troppo tardi.

Nel frattempo, la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha indicato che i funzionari potrebbero essere nella posizione di allentare la politica monetaria a giugno.

Sul fronte macro, intanto, è emerso che in Germania a gennaio la produzione industriale è aumentata dell’1,0% m/m, oltre le attese (+0,6%) e a fronte del -2,0% del mese precedente (rivisto da -1,6%). Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione del 5,5%, rispetto al -4,8% del consensus e al -3,5% di dicembre (rivisto da -3,0%).

Sempre a gennaio in Germania, l’indice dei prezzi alla produzione ha registrato una crescita dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,1% del consensus e al -1,2% di dicembre. Il dato su base annua evidenzia un calo del 4,4% a/a, a fronte di un -6,6% atteso dagli analisti e del -8,6% del mese precedente.

Attesi in giornata, tra gli altri, l’indice dei prezzi alla produzione dell’Italia di gennaio e la lettura finale di PIL del 4Q 2023 dell’Eurozona.